Riceviamo e Pubblichiamo: difesa elettronica dalla Polizia
Quanti Italiani sono torturati , controllati mentalmente anche a commettere reati dalla polizia italiana con le armi elettromagnetiche…quante vittime, quanta guerra silenziosa, invisibile c’e’ tra italiani.., quante vittime di torture, di controlli, di violenze, anche sessuale con il controllo mentale, quanti crimini compiuti attraverso bombardamenti elettromagnetici in Italia da parte della Polizia italiana!E’ proprio vero che non ci puo’ essere giustizia. Ci vogliono dei limiti nella tecnologia utilizzata dalla polizia in modo da impedire il crimine che abitualmente viene commesso da agenti della polizia attraverso la guerra elettronica e il controllo mentale delle persone, spesso effettuato per l’istigazione a compiere reati. Il poliziotto deve avere la possibilità attraverso la tecnologia di fare solo il suo dovere di pubblica sicurezza e non l’opposto. Non c’è giustizia con il controllo mentale elettronico criminogeno da parte della polizia. Il poliziotto non deve avere alcuna possibilità di commettere crimini con l’elettronica ne’ direttamente ne’ indirettamente con il controllo mentale, facendolo compiere alle vittime. Tutta l’attività dei poliziotti sui terminali dovrebbe essere filtrata da un apposito software istallato nel server della polizia , che analizza le intenzioni del poliziotto impedendo che vengano portate a compimento azioni contrarie ai fini propri dell’istituzione di polizia. Dei limiti, o filtri, o blocchi nella tecnologia sono una garanzia di una vera polizia, di una reale pubblica sicurezza per i cittadini. E poi i crimini della polizia chi li ferma? Non esiste democrazia! Il poliziotto ha il potere di fare quello che vuole della vita delle persone, sorveglianza elettronica, controllo mentale, guerra elettronica, cioè torture, persecuzioni. Come fa il cittadino a difendersi dalla dittatura della polizia compiuta con la tecnologia? Quando ci saranno dei limiti nella tecnologia usata dalla polizia, e il poliziotto non potrà perseguitare, torturare, controllare la vita delle persone , soprattutto per creare problemi, allora ci sarà libertà, democrazia, sicurezza in Italia, altrimenti tutte queste cose sono solo illusioni e inganno. Se non si dice la verità della realtà alla gente , tutti siamo vittime, anche quelli che hanno un potere di “intelligence” e lo usano contro le persone per proprio gusto, o per fare giustizia. Siamo tutti vittime senza dei limiti nella tecnologia usata dalla polizia. Facciamo tutti qualcosa di più concreto per l’Italia, con le belle parole dei generali la realtà non cambia, il poliziotto se ne frega dei discorsi di civiltà’, di moralità, di legalità se ha la possibilità di bombardare, torturare, controllare, lo fa contro tutti i valori della civiltà e questo perchè può farlo. Il poliziotto è poliziotto e italiano? Quando con le armi elettromagnetiche, a distanza, tortura, perseguita, controlla le persone, se non uccide in vario modo. C’è una guerra civile silenziosa tra italiani e poi l’illusione totale: la democrazia, la sicurezza, la libertà, la Patria, il Presidente. Ma che senso hanno tutte queste cose con la dittatura e il terrorismo del poliziotto qualunque . La verità nessuno la dice. E se uno è vittima di abusi di potere da parte della polizia chi lo aiuta? Nessuno. Ecco dov’e’ la civiltà in Italia, un inganno di massa; se uno non ha un certo potere ,non è uno di loro, anche se rispetta la legge , non ha nessun diritto ad essere rispettato dalla polizia. Per questo motivo lo ripeto ancora ci vogliono dei limiti nella tecnologia utilizzata dalla polizia altrimenti non può esistere civiltà. Il lavoro del poliziotto dovrebbe essere quello di pubblica sicurezza, ci stanno, sono pagati per questo, e allora che c’entrano le torture, le persecuzioni, il controllo mentale e la guerra elettronica su persone innocenti, che rispettano la legge, che non hanno mai fatto del male a nessuno, nè vogliono farlo, che vorrebbero vivere in pace, amare, stare bene, e si ritrovano bombardati a casa propria , oppure controllati mentalmente, insieme al proprio convivente. Quanti problemi vengono creati con la tecnologia intelligente o “Sigint”, dov’e’ lo Stato? Chi aiuta le vittime della polizia …ci vorrebbe un’altra polizia , quella vera che non esiste ,e che difendesse la gente dai crimini della polizia. Quante contraddizioni ci sono nel lavoro del poliziotto, altro che pubblica sicurezza. Lavoriamo per un’effettiva civiltà in Italia, la realtà è la jungla! e nessuno dice niente. Piuttosto che all’ Afghanistan, l’ Iraq, alla CIA,……pensiamo alla guerra segreta che c’è in Italia, pensiamo a lavorare tutti uniti affinchè ci sia pace o tregua (elettromagnetica), insieme ad una sincera grande fraternità’ tra italiani , e più in genere tra tutte le persone, senza nessuna discriminazione, senza nessuna esclusione .Lavoriamo per realizzare una vera pubblica sicurezza , perchè ci siano dei limiti al potere di polizia, condizione imprescindibile per una reale civiltà, affinchè ci sia in Italia, non solo a parole, ma nei fatti, democrazia, libertà’ e giustizia, perché l’Italia sia veramente la Patria di tutti gli italiani!
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Leggo questo contributo anonimo e resto molto perplessa di fronte alle affermazioni dell’Autore. Egli parla di controllo mentale esercitato dalla polizia sui cittadini. Non mi stupirei se chi scrive fosse convinto che anche altre categorie simboleggianti l’autorità possedessero simili poteri. Se è vero che esistono tecniche di influenzamento subliminale ( J.B. Watson ed il famoso fotogramma che condizionava a bere una nota bibita sono ormai illegali), è altrettanto vero che nessuno, ma proprio nessuno, può esercitare controllo mentale su di un’altra persona. Io temerei molto di più il rischio di influenzamento da parte di maghi e stregoni vari, piuttosto che quello delle forze dell’ordine. E’ purtroppo facile incontrare persone convinte di subire una qualche forma di condizionamento da parte di altri, molto difficile risulta per gli stessi scendere dal generico allo specifico. Pur essendo la scrivente tristemente ignorante in ambito informatico, dubito che esista di già l’ hardware in grado di impiegare un software capace di decriptare i pensieri o le intenzioni. Sarebbe molto istruttivo se l’autore dell’articolo fosse in grado di illustrare con dati tecnici convincenti come questo possa avvenire. Temo che una simile tecnologia sia molto al di là dal divenire. Invece è ben presente già oggi un contagio emotivo subdolo legato ad una misconoscenza del funzionamento della nostra mente. Siamo tutti “vittime” di comunicazioni che condizionano il nostro vissuto molto più di ciò che potremmo ipotizzare. Su questo varrebbe la pena riflettere un poco.
Con cortese osservanza.
Giovanna Rezzzoagli