Stranieri…estorsori!
Esodo senza fine. Ormai, nel nostro Paese, si contano gli autoctoni. Frontiere aperte all’est, che si riversa sulle nostre coste, bombardandole di presenze anche scomode. Per lo più, preso di mira il Nord, dove una gran manovalanza, impiegata al nero nelle imprese. Il primo gennaio 2009, gli stranieri circa 3 milioni e 900.000. Oltre il doppio, nella zona settentrionale. I dati, emersi in occasione della seconda conferenza dell’immigrazione. Dal 1970 al 2000, il numero e’ raddoppiato ogni 10 anni, poi ogni 5. Nel 2020, saranno 6.300.000 e nel 2050 oltre 10.600.000. Il 36,3% stanziato nel Nord Ovest, il 27,3% nel Nord Est, il 24,8% al centro, poco più del 10% al Sud. Con tutti i problemi annessi a tale tipo di convivenza. Non sempre all’insegna dei toni pacifici. Costantemente violenze, stupri, ad opera di stranieri, intingono di brutture la cronaca nazionale. A volte gli escamotage, davvero tanti. Come quello adottato a Firenze da 7 romeni: sequestrato un gatto e chiesto il riscatto alla proprietaria. Il coraggio della donna, ha fatto scattare la denuncia ed “i furbi”, 4 uomini e 3 donne, non l’hanno fatta franca. Il baratto per il felino, stracciato. Appena 20€. La telefonata anonima dei rapitori e poi l’allarme dell’anziana all’Arma, prima di recarsi sul luogo dello scambio. Davvero un episodio singolare. Un tempo, certe azioni, appannaggio della criminalità, dell’arte d’arrangiarsi partenopea. Oggi, appropriazione anche degl’immigrati. Lo spazio occupazionale, quasi inesistente, sfiora anche il paradosso. Per gl’Italiani, sempre più difficile trovare inserimento nelle liste di collocamento. Anche per i lavori stagionali: precedenza straniera e poi, in tante piccole aziende, crisi docet, gestione familiare, al lumicino. Il Sud in ginocchio, ansioso attende la crisi che, come qualcuno sostiene, vera e propria, appena alle porte!
Cara Rita,
mi dispiace ma questa volta non sono proprio daccordo con quanto hai scritto. Oltretutto, a parte qualche imprecisione (i rumeni non sono immigrati perchè comunitari) alimentare la diffidenza nei confronti di chi sceglie il nostro paese sperando di poter condurre una vita migliore, mi sembra un esercizio pericoloso e poco edificante.
Le liste di collocamento sono aperte a chiunque, italiano o straniero che sia, e notoriamente è molto difficile trovare lavoro tramite questa istituzione; lo straniero il lavoro lo trova non già perchè le “liste” sono appannaggio di questo tipo di manodopera, ma solo perchè è molto più conveniente assumere chi è facilmente ricattabile ed ancor più facilmente è soggiogabile, specie dalla nostre parti. I lavori stagionali, poi, nel nostro sud sottintendono, quasi sempre, sistemi di caporalato che pescano a piene mani fra la povera gente. Infine, consentimi di dissentire fortemente dalla equazione immigrato/delinquente che pure pervade il tuo scritto. Diceva il grande Eduardo (terzo atto di Napoli Milionaria):” ‘o mariuolo nun tene nè patre e nè madre, nun tene città, nun tene patria! ‘O mariuolo è mariuolo e basta!” Solo che il grande commediografo la faceva dire dal suo personaggio per rispondere a chi diceva che i napoletani erano “mariuoli”.
Con la stima di sempre.
Antonio La Monica
grata dell’attenzione, ma immigrato è colui che viene inserito in un altro contesto diverso dal proprio d’appartenenza ed anche se tratatsi di cittadini dell’Unione, nel momento in cui questi lasciano il proprio paese, confluendo in un latro, rimangoni immigrati