Salerno: cafoni indifferen(zia)ti, risponda il consigliere Celano

 

Paolo Campanile

Salerno vive da diversi anni un fase di rinnovamento, un’era in cui tutto riacquista valore.Cominciamo dalla viabilità: diverse interventi negli ultimi decenni hanno mutato il sistema viario, nuove strade e nuovi ponti sono stati inaugurati consentendo così una maggiore fluidità del traffico cittadino. La movida: il centro storico, il quartiere di Mercatello, la zona dello stadio Arechi sono cambiati radicalmente nell’ultimo decennio passando da centri notturni vuoti a luoghi di ritrovo per tutti. Le opere infrastrutturali: dalla delocalizzazione del cementificio alla presentazione delle grandi opere come Marina d’Arechi, la Cittadella Giudiziaria, il Palazzetto dello Sport, il Crescent. In questi anni di profonde trasformazioni anche noi inconsapevolmente siamo cambiati, adattandoci alle nuove realtà. Siamo arrivati ad apprezzare l’ambiente e a capire i vantaggi del riciclaggio, toccando percentuali altissime per un capoluogo grande come Salerno. Una bella soddisfazione, un patrimonio che dovremmo difendere e stimare, soprattutto per le numerose ripercussioni positive che ne derivano. Eppure oggi Salerno vive, costantemente, sotto l’influenza dannevole di quelle poche persone che si disinteressano della condizione della propria città, vanificando gli sforzi di chi ininterrottamente si prodiga per renderla migliore e più appetibile per i turisti (visto che oramai la nostra economia si basa prevalentemente sul settore terziario). Incivili.  Altri avrebbero sicuramente trovato terminologie più sonore, ma la parola incivili rispecchia in pieno chi danneggia Salerno e i suoi cittadini diligenti.  La raccolta differenziata ha sicuramente le sue note positive ma anche quelle negative, però in questo paese si tende sempre più a contestare anziché provare a migliorare per crescere insieme.  Il Comune di Salerno è stato subito criticato dall’opposizione che, lecitamente, ha posto dubbi sulla rimozione dei cassonetti o sui costi dell’opera.(non ho capito qst frase..a che ti riferisci?spiega meglio) Leggo che il consigliere comunale dott. Roberto Celano pone quattro domande al Sindaco sulla gestione di queste aree:  quanto denaro è costato alla comunità salernitana la realizzazione delle microisole ecologiche; quanto è costata la rimozione delle opere installate in alcune zone della città solo pochi mesi or sono, per quale motivo si è ritenuto di penalizzare l’intera cittadinanza, già “provata” da modalità di raccolta differenziata particolarmente gravosa,  a causa dell’inciviltà di pochi e dell’incapacità dell’Amministrazione di assicurare il controllo del territorio;  perché non si è pensato di installare un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso che avrebbe certamente consentito di individuare e punire gli incivili salvaguardando l’interesse collettivo e l’investimento realizzato con pubblico denaro; (cosa ci va qui?!!?!un punto??) Probabilmente il Sindaco di Salerno o qualche altra carica politica risponderà a questi quattro quesiti (a differenza di altri che si sono rifiutati di rispondere a dieci semplici domande proposte dai cittadini italiani di cui è il rappresentante e dai quali dipende). Sono d’accordissimo sul non penalizzare l’intera comunità per colpa d’incivili, sul non togliere queste opere di bene comune. Sono d’accordissimo sull’inasprimento delle pene: non bastano solo multe per i trasgressori ma è necessario anche obbligarli a differenziare e controllare la spazzatura dei cittadini salernitani.   Il problema di Salerno non sono le microisole ecologiche perché le persone multate sono anche quelle che riciclano male oppure che gettano la spazzatura per la strada. Invito a fare un giro per i raccordi delle tangenziali, per le strade collinari, ai confini con gli altri comuni. Un macabro scenario: sacchetti di tutti i tipi accatastati ai lati come se poi nessuno li vedesse. Perché gettare la spazzatura dal finestrino pensando di essere più furbi degli altri? Riprendendo la famosa citazione di Massimo d’Azeglio: “Adesso che abbiamo fatto l’Italia facciamo gli Italiani” mi verrebbe da dire: “Adesso che abbiamo fatto Salerno facciamo i Salernitani!”. Il fulcro del problema è concentrato proprio lì. Bisognerebbe parlare con i cittadini e capire cosa sarebbe da migliorare e cosa andrebbe rivisto nel processo di raccolta di rifiuti. Di sicuro, i sacchetti della spazzatura depositati per terra non danno proprio una bella immagine notturna del capoluogo; utilizzare i cassonetti anche per la raccolta di carta e plastica sicuramente permetterebbe di acquisire un senso di pulizia maggiore. Effettuare disinfestazioni più volte all’anno con prodotti ecologici ma che abbiano effetti duraturi e garantiti, assicurerebbe alla città la scomparsa di  ratti e di scarafaggi. Questi sono solo alcuni dei suggerimenti da poter proporre al Comune. Io spero di aver l’onore che il consigliere dott. Celano legga questo mio articolo. Più che altro perché vorrei capire a cosa servono le videocamere a circuito chiuso vicino le microaree ecologiche; non credo che siano in grado di identificare il contenuto del sacchetto generico. Fino a quando non si inizieranno a utilizzare sacchetti nominativi, eventualmente assistito da una card che consente il conferimento nelle microisole ecologiche, questo sistema di video sorveglianza non ha senso. Potrebbe rivelarsi utile e costruttivo fare una campagna di sensibilizzazione per consentire a tutti di comprendere i veri vantaggi del riciclaggio (quindi far capire che non lo si sta imponendo per motivi economici e/o politici, ma perché ormai, per questioni ecologiche e gestionali, bisogna assolutamente riciclare); si potrebbe incentivare chi differenzia con sgravi sulla bolletta. Piccole soluzioni che promuovono da una parte i bravi cittadini ma che dall’altra scoraggiano i trasgressori. Mi verrebbe da dire: “ma chi non fa riciclaggio è lo stesso che butta la carta o la cicca per terra? Chi stende i panni in modo disordinato? Chi non raccoglie i bisognini dei nostri amici a quattro zampe?” Come ogni cosa credo che il problema, più delle volte, sia nella civiltà delle persone, nel rispetto che hanno per loro e la comunità in cui vivono.Essere salernitani non significa andare soltanto allo stadio, baciare San Matteo oppure offendersi quando identificato come napoletano: significa avere rispetto per tutto e per tutti. Sciaguratamente neanche una grande piazza o un grande palazzo può cambiare la testa di questi “cafoni!” .  

2 pensieri su “Salerno: cafoni indifferen(zia)ti, risponda il consigliere Celano

  1. Egr. Sig. Campanile,
    ho letto con attenzione la sua nota. Condivido la difficoltà che Lei evidenzia di fronteggiare e “stanare” atteggiamenti incivili di qualche nostro concittadino, ma dissento sul resto del suo articolo che appare oltremodo fazioso e con qualche caduta di stile che poteva rispiarmarsi (si appella ad un utilizzo improprio di un punto e virgola che si usa nella formulazione tipica dell’interrogazione, ma non si accorge, magari, delle tante imperfezioni presenti nel suo articolo anche a proposito della punteggiatura: al primo rigo ha errato l’articolo in quanto “fase” è un termine di genere femminile; dopo “decennio” andrebbe posta una virgola; la grammatica italiana prevede che non si possa iniziare un nuovo periodo con una congiunzione, così come Lei ha fatto con “Eppure”, etc etc.). Tralasciando il superfluo e l’ironia fuori contesto e ritornando a quanto più interessa alla collettività, proverò a chiarire quegli aspetti della mia interrogazione che Le sono apparsi oscuri. E’ evidente che le telecamere non avrebbero consentito di “scorgere” la tipologia di rifiuti contenuti nei sacchetti, ma avrebbero reso possibile individuare chi indiscriminatamente conferisce i rifiuti fuori spazio all’interno delle microisole ecologiche. Nessuno ha mai contestato la necessità di procedere alla raccoltà differenziata nè ha mai discusso la sua utilità. Le ricordo che quando qualche anno fa il sottoscritto (ma anche qualche rappresentante dei Verdi, per la verità) chiedeva all’Amministrazione di procedere alla differenzazione dei rifiuti, il Sindaco considerava (e difendeva le sue opinioni con la solita “veemenza”) la raccolta differenziata inutile ed onerosa (la stessa incoerenza di opinioni dimostrata per il sito di compostaggio, la centrale termoelettrica, l’inceneritore, “osannati” e “bistrattati”, come certamente ricorderà, a tempi alterni ed a seconda della convenienza dall’On.le De Luca!). Le “opere” di cui ho parlato sono, evidentemente, le microisole ecologiche (si tratta di opere pubbliche!), costate centinaia di migliaia di euro alla comunità, per poi essere rimosse a seguito di un attimo di ira del Primo Cittadino. Lei parla di mutamenti epocali negli ultimi decenni, dimenticando che il Sindaco De Luca “governa” la città, personalmente o per interposta persona (De Biase), da oltre venti anni. In venti anni, al di là dei proclami e delle opere annunciate e mai iniziate (Sea Park, Cablagio della città, polo informatico etc.) o mai terminate (stazione marittima, metropolitana, cittadella giudiziaria, palazzetto dello sport, etc.,) le città si trasformano, cambiano fisionomia. Nei dieci anni precedenti all’Amministrazione De Luca è stato costruito lo stadio Arechi, è stato realizzato il Corso, arredato e sistemato l’intero Lungomare, sono stati costruiti interi quartieri (Arbostella, etc.). Nel ventennio fascista, Le ricordo, sono state realizzate le costruzioni più belle e funzionali presenti in città. La differenza di “percezione” consiste nella grande abilità “comunicativa” del Sindaco, in grado di persuadere conferendo una “delirante luminosità” al proprio operato a suon di scoppiettanti slogan.
    La movida, si sarà accorto, è un fenomeno già in decadenza ed il Crescent è una evidente speculazione edilizia che solo l’eccessiva faziosità potrebbe non far percepire come tale, fruibile per pochi abbienti e progettata nella zona più “affascinante” della città (quella che dovrebbe, più opportunamente, destinarsi alla realizzazioni di opere attrattive per i turisti, quale potrebbe essere un acquario o un casinò ed al rilancio produttivo di Salerno). Spero di essere stato esauriente, pur non avendo l’ambizione di illuminare le Sue convinzioni come abilmente riesce a fare il nostro sempre caro Primo Cittadino…..Il tutto nel rispetto delle diverse opinioni che dovrebbe sempre indurre a non “scadere” in sterili personalismi. Un saluto. Roberto Celano

  2. Egregio dott. Celano,
    mi consenta di porre le mie scuse nel caso in cui l’articolo le sia sembrato un attacco personale, ma forse non ha compreso in pieno le mie intenzioni.
    La lettera aperta qui sopra pubblicata (mi dispiace, ma ho confuso i file: come si sarà accorto ci sono ancora dei miei dettagli utili alla correzione del testo) non è un attacco alla sua persona. Il mio accanimento è rivolto:

    1) alla negligenza dei cittadini che si disinteressano del bene pubblico;
    2) a tutte le forme d’ignoranza;
    3) all’assenza di dialogo che esiste tra potere e opposizione (un pò come al governo).

    Condivido la sua lecita richiesta di chiarimento (come su scritto), in merito alla rimozione delle microisole ecologiche. E’ ingiusto che queste, insieme ai camion per la raccolta, comperate coi soldi pubblici (fondi europei), non vengano adoperate a causa della poca educazione e del poco rispetto di alcuni salernitani; anzi, ribadisco che il servizio oggi propostoci è ancora in qualche modo non del tutto soddisfacente. Per esempio, basta una folata di vento per trasformare le strade in campi minati dove gli automobilisti sono costretti a fare gli slalom tra i sacchetti. Ci dovrebbe inoltre discutere sulla disinfestazione: varie sono state le segnalazioni sulla presenza di scarafaggi e topi vicino i cassonetti. Dissento però, sull’utilizzo delle telecamere per arginare il fenomeno: a mio modesto parere è solo un palliativo. In tal caso l’incivile non depositerà più il sacchetto vicino i cassonetti, ma in un altro punto della città oppure lo getterà direttamente nella microisola (motivo per cui esse sono state tolte). Credo che sicuramente il servizio vada perfezionato o meglio potenziato; sono dell’idea che abbiamo imboccato la direzione giusta per superare anche il 70%, traguardo tanto esaltato ultimamente.
    E’ vero anche che vi sono opere che non sono mai state completate, ma è indiscutibile il fatto che sono molte di più quelle realizzate per migliorare la città. Il problema rimane: Salerno migliora (per questo ho citato le opere) ma alcuni salernitani preferiscono rimanere indifferenti, se non peggio regredire. Il mio attacco è rivolto principalmente a loro.
    Dottore mi scusi, ma nell’articolo pubblicato su questo sito, da dove poi ho appreso le sue richieste di chiarimento (http://www.dentrosalerno.it/web/2009/10/08/salerno-il-conscomcelano-interrogazione-sulle-microisole/) non trovo attacchi che condannino queste dimostrazioni di inciviltà. Ho trovato una sottile linea di ironia nella frase “chiamati” a differenziare i rifiuti. Piccolo appunto: in ogni quartiere di Salerno, fino all’anno scorso, vi erano cassonetti per differenziare plastica e carta. I cittadini salernitani facevano la raccolta differenziata come in altri città italiane?
    Le porto l’esempio di Verona: ebbene, nella città veneta, non paragonabile a Salerno per numero di cittadini o di visitatori, si riesce a ottenere il 45% della raccolta senza il porta a porta. Ciò a dimostrazione del fatto che sicuramente esistono mentalità diverse.
    Sono convinto fermamente che sia il compito di ogni carica politica accrescere la civiltà della comunità.
    Purtroppo casi come questi, in cui la collettività paga per colpe altrui, sono all’ordine del giorno; mi sembra che tali vengano condannati sempre più raramente.

    Sperando di poterla conoscere personalmente, visto che da quanto ho letto ho inteso che s’interessa attivamente di Salerno, le auguro un buon proseguimento di serata.

    Cordiali saluti

    Paolo Campanile

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