Salerno: Clan & Appalti, messaggio non raccolto!
Agli inizi del 1990 la Citarella Costruzioni spa (di Gennaro Citarella che allora era anche presidente dell’ACE diSalerno) si aggiudicò l’appalto per il rifacimento dell’arredo urbano nella città di Salerno. ll sindaco dell’epoca Vincenzo Giordano, pur in presenza di un certificato antimafia perfettamente in regola, raccogliendo quello che era un pensiero diffuso circa la contiguità con la camorra di Gennaro Citarella, scrisse al prefetto Corrado Catenacci (il mitico prefetto di ferro) per capire se poteva o meno realmente aggiudicare la gara miliardaria. Il prefetto rispose che valeva la regolarità del certificato antimafia regolarmente rilasciato al Citarella in quanto il predetto non risultava ufficialmente condannato o rinviato a giudizio, nonostante le voci e le dicerie. Contro il parere di tutti il sindaco Giordano monocraticamente non aggiudicò l’appalto scatenando l’inferno. Qualche mese dopo, esattamente il 16 dicembre 1990, Gennaro Citarella di ritorno dagli USA fu barbaramente ucciso dalla camorra all’ingresso della sua villa a Nocera Inferiore. Da quel momento sono passati diciannove anni e di quel gesto di grande democraticità e fermezza di Giordano non è rimasto neppure un pallido ricordo. I tempi ora sono cambiati, per non dire che si sono addirittura invertiti. Oggi la Prefettura scrive che una ditta è in “odore di camorra” e gli Enti Locali rispondono picche chiedendo, anzi, ulteriori precisazioni al Prefetto che seccamente replica: “Basta la comunicazione dell’interdittiva antimafia”. E qui i Casalesi se la ridono. Il fatto, per non dire il fattaccio, riguarda i lavori di recupero della Manifattura Tabacchi di Cava de’ Tirreni. La gara di appalto fu vinta da due imprese casertane contigue con gli interessi del “Clan dei Casalesi” che, ovviamente, non hanno ottenuto il necessario certificato antimafia dalla Prefettura di Salerno. Qualche mese fa l’ex presidente della provincia Angelo Villani rescisse il contratto, ma a tale atto non seguì l’atto di gestione del funzionario responsabile, ragion per cui il TAR annullò la decisione di Villani. Arriva il presidente Cirielli che richiede alla Prefettura elementi aggiuntivi ritenendo che la semplice “interdittiva” non è sufficiente tenendo anche conto della pronuncia del TAR. Il Prefetto risponde che è sufficiente, e il balletto delle responsabilità continua. Il cantiere a Cava è fermo e le due imprese nel mirino, forse, se la ridono ed aspettano che probabilmente “passi la nottata” per ritornare alla luce in una occasione migliore. In queste ultime ore arriva la dichiarazione dell’assessore Marcello Feola, assessore ai lavori pubblici: “Continuo a ripetere che non è sufficiente la sola interdittiva per la rescissione di un appalto; la Prefettura deve fornire elementi supplementari. Non è escluso che la Provincia si rivolga alla Procura della Repubblica per chiedere cosa si deve fare…”. I nuovi amministratori provinciali sono sordi anche all’eco della pronuncia del Consiglio di Stato che ha considerato legittima l’interdittiva nel caso del Comune di Maiori che ha rescisso un contratto all’impresa Geocostruzioni srl; i giudici romani di Palazzo Spada hanno addirittura respinto l’appello dell’impresa. Come è lontana la lezione di legalità di quel galantuomo che è stato Vincenzo Giordano. Qui si tratta solo di decidere se gli Enti Locali e la pubblica amministrazione in genere devono o meno essere le sentinelle della legalità, per cui anche il semplice sospetto dovrebbe essere sufficiente a tenere lontano dalla “torta del danaro pubblico” tutte le imprese in odore di camorra. In caso contrario questa battaglia non la vinceremo mai.
Egregio Dottore,
concordo pienamente con Lei, soprattutto quando afferma che “I nuovi amministratori provinciali sono sordi anche all’eco della pronuncia del Consiglio di Stato…”.
Aggiungo che:
1. trincerarsi dietro la legittimità degli atti è innanzitutto un’offesa ai cittadini onesti (può mai l’incertezza sulla procedura, favorire imprese chiaramente interdette sull’antimafia?), poi alla ricca tradizione di amministratori coraggiosi che il nostro territorio ha avuto la fortuna di vedere all’opera (il compianto Vincenzo Giordano);
2. in un territorio tutto sommato emancipato, dove l’opinione pubblica è dalla parte degli amministratori e giornalisti coraggiosi (Antonio Manzo docet) si espongono, anche a rischio anche del proprio “quieto vivere”, non trovare il “coraggio (?)” di dare seguito ad indirizzi di revoca già incardinati è,…, a dir poco “delittuoso”.
Ma le chiedo: può mai un’amministrazione capeggiata da chi vanta amicizie ed affetti noti nell’agro nocerino.., essere coraggiosa?
E ancora: sul sito dell’ente vi sono esplicate procedure che, in un modo o nella’altro,.., vanno ad assegnare lavori sempre alle stesse ditte.
E ancora: perchè il dirigente viabilità della Provincia è stato sollevato, attribuendone le competenze al dirigente del settore tecnico,…, colui che non produsse l’atto conseguente all’indirizzo della giunta Villani sulla questione LERA e SOGECO.
Ritengo che la difesa della legalità sia tutela dei cittadini, sia condizione essenziale per riscontrare quanto promesso (il palazzo di vetro e… tornare grandi).
Ritengo che la nomina dei vertici IACP vada nella direzione opposta al .. tornare grandi.
Ritengo che l’Amministrazione Cirielli ha disconosciuto uno dei pochi atti salvabili della giunta Villani (revoca LERA e SOGECO).
Sono convinto che il giusto non è nè di destra e nè di sinistra.
Incalzi, indaghi giornalisticamente su lavori affidati negli ultimi tre mesi, indaghi giornalisticamente su chi detiene le responsabilità dell’intero settore lavori, indaghi giornalisticamente sulla sussistenza dei requisiti di onorabilità e professionalità di chi nominato ai vertici IACP (non chè un rinvio a giudizio o un’indagine in corso possano rappresentare elementi ostativi, ma, molto semplicemente, elementi di demerito per lo svolgimento di funzione analoga a quella alla base di eventuali indagini e rinvi a giudizio(!!!!!).
Così facendo, renderà un servizio utile alla collettività ed onore alla deontologia del giornalista intellettualmente onesto e, come nel suo caso (come dire di no), da sempre coraggioso e contro corrente.
….lunghissima vita alla nobile memoria del Sindaco di Salerno, Vincenzo Giordano.
Elvira Morena