Salerno:Morrone denuncia gli sperperi di Piazza della Libertà

Al Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Salerno Dott. Franco Roberti

 

Al Presidente della Corte dei Conti di Napoli

 

Al Presidente della giunta Regionale della Campania On. Antonio Bassolino

 

Al Prefetto della provincia di Salerno Dott. Sabatino Marchione

 

All’Autorità di Gestione FESR Dott. Carlo Neri Via S.Lucia, 81 Napoli

 

Al Direttore NVVIP (Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici) della Regione Campania Prof. Federico Rossi Via S.Lucia, 81 Napoli

 

Ho avuto modo di segnalare più volte gli atteggiamenti “disinvolti” dell’Amministrazione cittadina rispetto alla correttezza ed alla trasparenza delle procedure amministrative. La vicenda della cosiddetta “Piazza della Libertà” sembra presentare, tuttavia, aspetti di inaudita gravità. Già nei giorni scorsi avevo denunciato il fatto che l’appalto per i lavori della piazza fosse stato bandito ed aggiudicato senza la necessaria copertura finanziaria: a tal proposito avevo chiesto al Presidente Bassolino di sapere se ci fosse una formale assegnazione di risorse del Programma Operativo Regionale FESR da parte della Regione nell’ambito delle procedure di PIU Europa. Una conferma ulteriore alla mia preoccupazione è arrivata dalla sottoscrizione, in data 22 ottobre 2009, dell’Accordo di Programma tra la Regione Campania ed il Comune di Salerno contenente l’elenco degli interventi finanziabili con le risorse del POR FESR e registrando che, tra di essi, c’è proprio il fronte del mare. Ciò significa che l’opera, all’atto della pubblicazione del bando, e ancora alla data dell’avvio dei lavori, era priva di copertura finanziaria e, quindi, sono da ritenersi illegittime le procedure di aggiudicazione. Si è reso evidente, inoltre, che anche il bando relativo alla ristrutturazione di Palazzo Fruscione (altra opera inserita nell’elenco dell’Accordo di Programma), pubblicato all’inizio dell’anno con scadenza 1° aprile 2009, è stato emanato privo della necessaria copertura finanziaria. La seconda questione riguarda un altro requisito indispensabile per espletare una procedura di gara in maniera corretta: vale a dire la piena ed effettiva disponibilità dell’area oggetto dell’intervento da parte del Comune.Ebbene, come si evince dalla planimetria allegata al bando di gara per Piazza della Libertà, esistono due aree (una di proprietà del Demanio, l’altra di un privato) che non sono nella disponibilità del Comune. Anche in questo caso l’Amministrazione sta cercando di ricorrere, con pesanti forzature, a regolarizzazioni ex post. A riprova di ciò, solo in data 20 Ottobre 2009 il Consiglio Comunale di Salerno ha discusso della procedura per l’acquisizione di una delle aree suddette. Le perplessità e l’allarme sul Crescent e su Piazza della Libertà non riguardano solo le forzature procedurali assicurate da atti amministrativi di dubbia legittimità, ma anche il contenuto degli interventi. Mi asterrò dai giudizi sul gusto architettonico del Crescent, che ho già espressi in altre occasioni.Voglio invece segnalare che, da quanto emerge, sembra che si stiano dirottando risorse europee destinate alla collettività verso opere di urbanizzazione al servizio di abitazioni private, che invece dovrebbero essere realizzate e pagate dai costruttori. A tale proposito chiedo al Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Campania e all’Autorità di Gestione del POR FESR se considerano opere finanziabili con i fondi europei il parcheggio sotterraneo dell’area di Santa Teresa, la piazza sovrastante e le opere di urbanizzazione, che dovrebbero essere standard indotti dalla nuova edificazione residenziale. Infine, leggendo i comunicati stampa relativi all’Accordo di Programma, apprendo che tra gli interventi inseriti in PIU Europa figurano anche opere già realizzate, e collaudate, con altre risorse. Si ripropone quindi, per mano del Sindaco di Salerno, il tanto vituperato meccanismo delle “sponde”, oggetto di feroci critiche da parte del medesimo inquilino di Palazzo di Città quando in passato attaccava la “malagestione” dei fondi europei. Mi chiedo: qualora le mie preoccupazioni risultassero fondate e ci trovassimo di fronte a due gare d’appalto espletate e contrattualizzate senza la necessaria copertura finanziaria, ed una addirittura senza la disponibilità del suolo, come si potrebbe definire questo comportamento istituzionale, amministrativo e politico? Avremmo scoperto, infatti, un meccanismo sistematico di abuso, che potrebbe anche essere tra le motivazioni del fatto singolare che tutte la grandi opere pubbliche cantierizzate in città siano rimaste delle incompiute. Con la presente, perciò, chiedo agli Organi regionali in indirizzo, oltre che risposte esaurienti, anche le copie dell’Accordo di Programma sottoscritto il 22 Ottobre scorso e di tutti i relativi allegati, nonché del rapporto di valutazione ex ante del NVVIP relativo al PIU di Salerno. Agli Organi Giudiziari chiedo, invece, nell’ambito delle proprie prerogative, di valutare attentamente i fatti e gli atti, affinché possano addivenire alla individuazione di eventuali reati di natura penale e/o amministrativa. All’uopo, allego alcuni documenti a sostegno di quanto da me segnalato e che sono utili alla ricostruzione della vicenda. Nell’attesa, e fiducioso che ci sia sempre qualche istituzione che si limiti a leggere gli atti e i fatti e ad adempiere ai propri doveri, senza riguardo e comprensione per alcuno, saluto distintamente.

 Fausto Morrone