Dalla fallocrazia ateniese all’omofobia contemporanea
Al giorno d’oggi si sa della libera pratica dell’omosessualità nell’antica Atene, alcuni giorni fa in TV hanno dato il film “Trecento” e Leonida, Spartano, citava: … gli effeminati ateniesi. Omosessualità come atteggiamento di privazione di qualsiasi diritto o potere attribuibile alle donne. Lo stesso Aristotele definiva le donne, per la loro natura, esseri inferiori e pertanto destinate, come gli schiavi, ad essere governate dagli uomini, molte leggi ed usanze imponevano la subordinazione delle donne e non sorprende che gli uomini dell’Atene classica le disprezzassero. Tanto che, a noi posteri, sono giunti segni tangibili delle relazioni amorose tra uomini, sia negli scritti che nella raffigurazioni pittoriche, basta andare al Museo Archeologico di Paestum per vedere tali raffigurazioni. Da ciò si desume che l’omosessualità nell’antica Atene era un vanto ed un chiaro segno di dominanza verso l’altro sesso, tanto da considerare le donne solo delle fattrici per la riproduzione della specie. La storia Ateniese ci dice che l’omosessualità non deriva da una condizione psico-fisica di alcuni umani, ma da una condizione socio-politica di dominanza assoluta contro l’altro sesso, tanto da ignorarlo nelle relazioni socio-economiche e socio-affettive. Si ricordi che i più celebrati rapporti amorosi dell’antica Atene non erano tra donne ed uomini, ma uomini e uomini. Da dire che anche in questo rapporto sentimentale-confidenziale vigeva, a sua volta, la dominanza di uno dei due sull’altro (forse ancor oggi è così). Nell’andare dei tempi la posizione di dominanza degli uomini è andata sempre più scemando, con l’avvento del Cristianesimo poi s’è avuta la rivalutazione della donna e l’affermazione di quanto noi contemporanei oggi, in estrema sintesi, definiamo rapporto etero-sessuale. Concludendo si può dire che d’allora a pochi anni or sono l’omosessualità l’ha pagata cara e sicuramente coll’andar del tempo, da vezzo della dominanza dell’uomo sulla donna, ha assunto la sua naturale presenza dell’intimo di tal essere umano. Tutto ciò ci deve indurre alla giusta considerazione di ogni essere umano con le sue naturali tendenze ed aspirazioni, cercando di non commettere, con comportamenti omofobi, lo stesso errore che costoro commisero all’incirca duemila anni fa … si badi che non è passato, poi, tanto tempo.
Credo che anche oggi, paraventato dal gentilismo effettato, si nasconde negli atteggiamenti gay una buona dose di caparbietà,sottile violenza sciabolata con l’arma della parola.
Paolo