Scafati: al sindaco Aliberti minacce e ingiurie
Minacce e ingiurie al Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti. Da ieri pomeriggio il primo cittadino di Scafati riceve continue telefonate da parte di ignoti, spesso poco edificanti e dove gli attribuiscono gli appellativi di “criminale”, “carnefice” e “delinquente” per aver deciso di non chiudere le scuole nonostante il diffondersi del virus dell’influenza A. Sconcerto e rammarico da parte del Sindaco ma anche pugno duro nei confronti di un provvedimento stabilito nell’ambito di un tavolo tecnico tra le istituzioni, i vertici sanitari locali e la responsabile del Servizio Epidemiologia e Prevenzione e già sancito dalla circolare ministeriale del 18-09-09 (Raccomandazioni per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus AH1N1 nelle scuole).“Da quando è stato reso noto il provvedimento di non chiudere le scuole – ha dichiarato il Sindaco – ricevo continue minacce telefoniche e ingiurie sul piano personale. Capisco il panico generale, capisco la posizione di molti genitori preoccupati per la salute dei propri figli, ma dobbiamo imparare tutti ad essere realisti. La nostra, è stata una decisione razionale, elaborata sulla scorta di pareri scientifici e competenti che al momento non possono essere contraddetti. Il “caso” di Scafati, che riguarda la bambina di 11 anni, è un fatto isolato, una pura casualità che sarebbe potuta capitare in qualsiasi altra città d’Italia, dove, nessuna scuola ha chiuso i battenti. Di fronte a questa situazione di panico generale è a dir poco encomiabile l’azione messa in campo dai dirigenti scolastici attraverso l’informazione degli studenti e attraverso l’insegnamento delle norme basilari di prevenzione. Comprendo, al contempo, la paura dei genitori, ma non posso assecondarla rischiando di diffondere il panico se non ci sono le condizioni per allarmarsi. Da padre, questa mattina, ho preteso che mia figlia andasse a scuola e che mia nipote, alunna della scuola media di via M.D’Ungheria facesse lo stesso. Ho inteso, in questo modo, dare per primo il buon esempio, ma evidentemente alcuni genitori non hanno compreso questa scelta, prendendo di mira la mia famiglia. E’inutile proseguire su questa strada. Condanniamo, pertanto, l’atteggiamento di chi, contribuisce ad aizzare la popolazione e nello specifico i genitori contro la mia persona, affermando che la decisione di chiudere le scuole è da attribuire ad una mia libera scelta. Questo non è assolutamente vero e lo dimostrano i pareri dell’Asl firmati dalla Dott.ssa Caiazzo, responsabile del Servizio di Epidemiologia e Prevenzione. Se alcuni dirigenti scolastici ritengono di dover chiudere le scuole per altri motivi (pulizia, disinfestazioni, etc..) sono libere di farlo nella loro autonomia. Invito, infine, ad abbassare i toni affinchè la situazione possa calmarsi e non degenerare. E’ necessario capire che gli umori generali non possono prendere il sopravvento sui pareri scientifici, ragion per cui il nostro unico referente resta il Ministero della Salute. Se il Sindaco di Pompei, che oggi riaprirà le scuole, è in grado di suggerire alla nostra Amministrazione e al Ministero della Salute un modo per ridimensionare la diffusione del virus, saremo ben contenti di seguire il suo esempio”.