Il Vangelo della Domenica commentato

Commento al Vangelo secondo Marco (Mc 12,38-44)

Meditazione a cura di padre  Antonio  Cassano-abbazialascala

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Gesù è giunto alla fine del suo viaggio che dalla Galilea lo ha condotto a Gerusalemme; ora è in città, nel tempio. Qui da’ un insegnamento alle folle riguardo al comportamento tenuto dagli scribi. Poi, si siede davanti al luogo dove si depositano le offerte per il tempio e osserva la gente fare l’elemosina. Nota fra tutti una vedova povera che getta due monetine. Allora chiama a sé i discepoli e dice che quella vedova aveva dato più di tutti, perché ha dato quanto aveva per vivere. Il tempio di Gerusalemme era il luogo scelto da Dio per incontrare il popolo. In base a questo Gesù fa delle considerazioni riguardo a come gli scribi, prima e i ricchi e la povera vedova poi, si rapportano a Dio. Innanzitutto gli scribi mostrano di non avere un vero rapporto con Dio. Quando pregano, infatti, non si pongono davanti a Dio ma davanti agli altri, poiché sono molto attenti a farsi vedere. Si curano, infatti, di camminare con le vesti lunghe ed essere salutati nelle piazze, come avere i primi posti sia nelle sinagoghe – anche questi luoghi di preghiera – e nei banchetti, insomma in ogni luogo in cui c’è gente essi vogliono apparire. In ultimo, essendo degli esperti nelle leggi,(i) prestano la loro competenza alle persone e soprattutto approfittano di quelle deboli come le vedove – che non hanno più un marito a proteggerle – per divorarne gli averi con parcelle esose. In contrapposizione Gesù porta l’esempio della povera vedova, che ha dato quel poco che poteva a Dio per il suo tempio, anzi quello che aveva per vivere. È evidente la . È evidente la contrapposizione. Quale? La povera vedova dando quello che aveva da vivere, ha come consegnato la sua vita a Dio, fidandosi di Lui, di essere da Lui sostenuta. I ricchi invece danno del superfluo, in realtà si fidano solo di loro stessi, si basano sulle loro forze e capacità, in ultima analisi non hanno bisogno di Dio. Se sono lì, nel tempo, è per rinforzare la loro immagine sociale, come facevano anche gli scribi. Gesù allora chiama a sé i discepoli di ieri e di oggi per mettere in risalto quale esempio dovevano seguire