Salerno: nuove povertà affidate a Ciccone

Il Decreto n. 179 del 19 ottobre 2009, a firma del Presidente Cirielli, delega l’avv. Romano Ciccone, per gli amici Lello, nella lotta alle povertà cittadine. Lievitata la nutrita schiera dei consiglieri politici della Provincia, usufruendo di mezzi, strumenti e strutture dell’Ente per fornire “assistenza tecnico-politica in materia di lotta alla povertà e dignità sociale”. L’incarico strizza gli umori già tetri del centro-sinistra e manda in frantumi ulteriormente il precario equilibrio che vige a Palazzo Sant’Agostino. Una corda tesa, vibrante, che ultimamente accenta anche il ruolo dell’Udc, come perturbatore di sereni accordi nella maggioranza. Ciccone, in pole position per le imminenti regionali, dopo il duro attacco, inserito in quello che secondo l’opposizione provinciale è assurto a best seller della maggioranza, il Manuale Cencirielli, dal canto suo dichiara “Io non vivo di politica!…”. Pur continuando a transitare da una parte all’altra. Da navigato politico. Mina vagante nell’oceano delle alleanze, da Dfc alla Margherita, dall’Udc ad An, alla vigilia della genesi Pidiellina. E nuove aspettative, oltre gli scanni comunali salernitani. Un coro di proteste si registra a riguardo, per l’incomprensibile incarico che, anche se gratuito, come sostenuto dallo stesso Ciccone, costituisce in ogni caso un incarico. In barba alle politiche sociali dell’assessore Giovanni Baldi. Un destino a parte per “i poveri salernitani”, da non poter essere reclutati nel raggio attentativo dell’assessorato al ramo. Malgrado le luminarie natalizie, che fa bene Ciccone a ricordare che non servono a coprire le effettive povertà della gente, i led eccessivi, tanto da appesantire, più che abbellire la città, parata a festa anzi tempore, esistono casi drammatici che vivono nella strada. O che si camuffano per strada. Tanti che non riescono più a giungere a fine mese ed approfittano del cestino che offre gratuitamente la mensa San Francesco di Mario Conte. I nuovi poveri, anche a Salerno esistono in numero superiore alle previsioni. E masticano a malapena promiscuità d’incarichi politici, che non rattoppano le proprie esigenze quotidiane!  Specialmente quando questi hanno troppo il sapore di campagne elettorali o d’appannaggio ambizioso!