Monti Lattari: arrivano i fondi regionali
In questi ultimi giorni diversi organi di stampa hanno riportato la notizia che la Comunità Montana Monti Lattari avesse risolto la vertenza con i 44 operai, in quanto la Regione Campania avrebbe stanziato risorse finanziarie finalizzate al pagamento delle mensilità pregresse, nonché quelle relative ai mesi di Novembre e Dicembre, compresa la tredicesima. Si precisa che la questione non riguarda gli operai, ma il personale storico, amministrativo e tecnico, dell’Ente comunitario. Invero con Deliberazione n. 1685 del 6/11/2009 la Giunta Regionale ha stanziato una somma di € 6.322.598,75 non per pagare gli stipendi arretrati, ma per attribuire i contributi in relazione al personale effettivamente posto in esubero con formale deliberazione della Giunta della Comunità di rideterminazione della dotazione organica. Inoltre la liquidazione del relativo contributo alle 20 Comunità Montane della Campania sarà effettuata in base al personale in esubero effettivamente collocato in disponibilità, secondo quanto previsto dall’art. 33 del D.lgs 30 marzo 2001, n. 165. L’atto amministrativo approvato dalla Giunta Regionale della Campania di fatto significa il licenziamento del personale delle Comunità Montane, dopo la collocazione in mobilità per anni due con stipendio ridotto all’80%. Non si è tenuto conto nemmeno del fatto che vanno sulla strada persone di età media intorno ai 55 anni, con 30/31 anni di servizio, i quali non hanno nessuna probabilità di essere assunti da altra pubblica amministrazione. I Sindacati sono latitanti e prostrati alla volontà dell’On. Antonio Valiante, Vice Presidente della Giunta Regionale, despota e sordo al grido di allarme e disperazione lanciato in questi mesi dai lavoratori. Con la suddetta deliberazione, la Giunta Regionale non ha sancito soltanto il destino dei dipendenti della Comunità Montana Monti Lattari, bensì di 300 dipendenti delle Comunità Montane della regione Campania. Allo stato attuale dunque non saranno pagati né gli arretrati stipendiali, né le future mensilità, con conseguente aggravamento della situazione economica delle famiglie dei dipendenti, in particolare quelle monoreddito, che già da tre mesi sono senza competenze stipendiali.