Brunetta, 110 e lode!

 Con o senza bacio accademico. Trascurabile. Il Ministro Renato Brunetta, spiazza i fannulloni. Il decreto,  da oggi, rivolto a tre milioni e mezzo di lavoratori. Mirato a promuovere l’efficienza della Pubblica Amministrazione ed a caricare ulteriormente il ruolo dirigenziale. Licenziamento, sanzioni, denunce …e chi più ne ha, più ne metta! Nei confronti dell’assenteismo e della furbizia, che per troppo tempo ha marciato a carico dello Stato! I più meritevoli, infiocchettati d’emolumenti. Trasferimenti e punizioni, verso i meno efficienti. Un regime ditattoriale, fascista, di leva. Un’Authority che si veste di tutta la sua managerialità nel decidere sulla pelle dei lavoratori. Il ruolo che si configura per “capi” e “capetti” dirigenti e superiori, eccessivo. Nei confronti di questi ultimi, infatti, criteri per la loro valutazione, non s’intravedono. Il problema, sempre quello del giudizio, spesso affidato ad opinionismi individuali. In termini di ricadute sull’utenza e sul sociale, opportuno chiedere ai beneficiari. Ma Brunetta non parte dalla base,  direttamente dall’alto per decidere sulla sorte dei malcapitati mortali. Che se correi d’infermità coi medici di base, perfino le sbarre! Una pagella annuale, per l’albo dei primi della classe! Il decreto fannulloni verso “i sudditi”, risana i finti infermi e le pseudo indisposizioni, dettate dal mal di lavoro. In piena crisi influenzale, quando le precauzioni non son mai troppe, dopo i primi colpi di tosse ed i fastidiosi starnuti, restare a casa al calduccio, dettame precauzionale. Mentre Brunetta, passa all’attacco della mobilità dipendente: senza appello, il trasferimento bypassante  motivazioni personali! Tra le note nostalgiche dell’occupazione fissa, nei giorni scorsi salutata al top, contro le incerte sorti occupazionali. Il bisturi efficientista, senza badare alle caratteristiche dei giudici, dei fannulloni!