Oculistica: problemi visivi in età pediatrica
Ogni martedì e giovedì di novembre, alle ore 14, 45, in onda su Telecolore “Oculistica e Prevenzione” col Dott. Prof. Vincenzo Pagliara .La vista è un senso importante ma molto delicato; ecco perché, fin dalla più tenera età, la prevenzione gioca un ruolo decisivo. Una buona conoscenza dei problemi, unita a semplici consigli pratici, aiuteranno a mantenere un perfetto benessere visivo. Fondamentale è una diagnosi precoce, compito dell’oculista,ma anche genitori, nonni ed insegnanti possono contribuire individuando dei segnali che spesso nascondono importanti problemi: occhi arrossati, fastidio alla luce, lacrimazione, secrezione, problemi palpebrali, alterazione della motilità oculare quali strabismo o nistagmo, inclinazione o rotazione della testa, anomalie del comportamento come difficoltà nel seguire oggetti in movimento e nell’afferrarli, sguardo assente, difficoltà nell’evitare gli ostacoli e cadute frequenti, avvicinamento esagerato per guardare gli oggetti o strizzare gli occhi nella visione da lontano. Importantissimo è il mal di testa, spesso associato a difficoltà nella lettura alla lavagna o da vicino,con conseguente ritardo di apprendimento, il più delle volte dovuto ai vizi di refrazione come miopia, ipermetropia e astigmatismo, che potendo essere responsabili del mancato o incompleto sviluppo della funzione visiva, devono essere corretti al più presto.Quando effettuare i controlli oculistici preventivi? In genere una prima visita viene effettuata a tutti i neonati, specialmente nei prematuri a basso peso e nei soggetti a rischio genetico (per escludere patologie quali retinopatia ,cataratta congenita, dacriocistite, ecc),in ogni caso entro il primo anno. Successivamente, se non si è notato nulla di particolare, è consigliabile una visita intorno ai 3-4 anni, età in cui si ha una buona collaborazione e il bambino può leggere dei caratteri adatti alla sua età. In seguito, per tutti bambini è indispensabile una visita oculistica a 5-6 anni, età in cui si ha una collaborazione ottimale. Ricordiamo che in questo periodo risulta particolarmente significativo il ruolo di genitori ed insegnanti, che non devono esitare a consultare l’oftalmologo pediatra se il bambino ha difficoltà nella lettura. Esaminiamo i problemi più frequenti nei bambini. La miopia è il difetto visivo per cui si ha difficoltà nel vedere gli oggetti lontani. Sono maggiormente interessati i bambini intorno ai 9-10 anni, con un peggioramento durante l’adolescenza. Chi è miope vede sfuocato quando guarda da lontano mettendo bene a fuoco gli oggetti vicini. Quindi attenzione in classe, quando il bambino strizza gli occhi perché vede male alla lavagna, e a casa, quando si avvicina troppo al televisore. L’ipermetropia rende difficile la visione specialmente degli oggetti vicini. E’ l’esatto contrario della miopia ed è il difetto più comune dei bambini. Si manifesta con difficoltà di concentrazione, bruciore agli occhi e mal di testa (astenopia).Tende a ridursi spontaneamente con lo sviluppo. In classe ed a casa il bambino ha difficoltà nel leggere e scrivere e lamenta mal di testa apparendo erroneamente svogliato. L’astigmatismo è un difetto della vista che non permette la messa a fuoco sia degli oggetti vicini che lontani, e può essere miopico ed ipermetropico. La visione distorta delle immagini è il sintomo caratteristico. Si possono vedere gli oggetti deformati o sdoppiati con mal di testa, arrossamento degli occhi ed una certa intolleranza alla luce. E’ quasi sempre congenito e di solito la sua entità non si modifica nel corso della vita. Molto importante è l’ambliopia, il cosiddetto occhio pigro, cioè la riduzione della funzione visiva di uno dei due occhi. In quanto il bambino non se ne rende conto.La diagnosi deve essere precoce, intorno ai 3-4 anni, massimo 6. Più tardi si interviene, meno possibilità si hanno di recuperare l’occhio pigro.Terapia di elezione è il bendaggio dell’occhio normale al fine di potenziare l’uso dell’occhio pigro, e l’eventuale correzione con lenti. Per capire se c’è il difetto basta coprire con la mano, alternativamente, prima un occhio e poi l’altro: se il bambino reagisce in modo differente ( per esempio spostando la testa o provando fastidio), ci potrebbe essere un sospetto di visione differente tra i due occhi e forse ambliopia che spesso si associa allo strabismo. Altri fattori esterni possono influire su un eventuale stress visivo del bambino: eccessiva vicinanza al testo di lettura o al quaderno (la distanza giusta è di 30cm), posizione scorrette che comportano una distanza asimmetrica rispetto al piano di lavoro, luci abbaglianti o troppo scarse, lunga permanenza davanti al computer o tv (che va osservata a 2-3 metri di distanza). Si interviene di solito con occhiali, talvolta con bendaggio o con lenti a contatto. Anche per i bambini importante proteggersi dal sole ma attenti agli occhiali da sole di bassa qualità: sforzano inutilmente la vista e non proteggono gli occhi ancora più delicati in quanto la lente si riscalda e facendo dilatare la pupilla fa giungere all’occhio raggi nocivi senza filtrarli. In conclusione, per la prevenzione e la cura dei difetti visivi nei bambini l’oftalmologo pediatrico è indispensabile, ma con lui possono interagire varie figure professionali: il pediatra, che si interessa della salute del bambino, l’ortottista o assistente di oftalmologia, per la riabilitazione visiva , l’ottico che ha il compito di realizzare l’occhiale, e poi ci siete voi cari lettori, che con la vostra attenzione e con il vostro amore potete salvaguardare gli occhi dei vostri terribili ma adorabili angioletti.