Natività…nell’influenza!
di Rita Occidente Lupo
Natale senza presepe, non è Natale. Così ogni buon partenopeo sull’esempio dell’eduardiano Natale in Casa Cupiello, inizia dalla festività dell’Immacolata, ad ideare il suo capolavoro artistico. In sughero o terracotta. Polistirolo o cartone. Poco importa, l’importante, che sia la rappresentazione della Natività, così come ideato dal Poverello d’Assisi a Greggio. San Gregorio Armeno, per l’occasione, sfoggia il meglio di sé. Dall’antico Decumano, una foggia invidiabile in tutto il mondo. Una fucina di novità, ogni anno, che regge il passo coi tempi. Aggiungendo sempre qualche nuovo elemento al canovaccio di base. Quest’anno, Genny Di Virgilio ha ambientato la famiglia di Nazareth nell’incerta stagione influenzale. Tutti i componenti, dal Bambino Gesù, a Maria e Giuseppe, finendo ai Re orientali. Attentamente protetti da mascherina bianca sul volto. Per evitare il contagio. Una scena unica, originale, non scevra d’ attualità. Se Cristo nascesse oggi…I Re Magi, nelle loro ampolline, vaccino antinfluenzale! La singolare trovata artistica fa sorridere, ma vivacizza le file di pastori di ogni dimensione e colore, che fanno bella mostra sugli scanni. Dai presepi già confezionati, con tanto di muschio e sughero, a quelli fai da te. Dai congegni per la cascata alla dinamica infornata del panettiere. Un presepe che coniugato con la tombola, ruba il posto all’abete. Incurante dei tempi, fermo alla sua religiosità e ad un messaggio che si ripropone anche per i più distratti. Malgrado la società multietnica, il presepe tiene salda la famiglia. Punto di ritrovo e scambio generazionale, vivacizza le fredde serate prenatalizie, attendendo che un Bambino, da deporre il 25 nella Sua mangiatoia, possa ritornare a nascere tra gli uomini di buona volontà.
Un presepe in linea con i tempi e le parita’opportune dovrebbe contemplare, oltre il contagio virale e le mutazioni genetiche, anche uno o piu’ pastori trans..!!!
Un saluto alla redazione e ai lettori di “DentroSalerno”.