Fermate il mostro mediatico!

 

 

Giuseppe Lembo

È ormai una necessità inderogabile fermare quel mostro che condiziona ovunque il comportamento umano nel mondo, creando situazioni che di umano cominciano a non avere proprio niente.Il fantastico televisivo, l’irreale prevalgono e condizionano il reale. I danni maggiori di questa invasione senza limiti, li subiscono soprattutto i bambini; il loro mondo è più permeabile, più esposto di quello adulto. Purtroppo l’assorbimento di immagini e di suoni, sin dalla nascita, crea danni nel bambino poi adulto. Rappresenta una condizione esterna estranea al mondo infantile; viene micidialmente assorbita. Le conseguenze sono dannosissime. Il mondo della scienza e degli educatori dell’infanzia lanciano segnali allarmati e disperati. I bambini cambiano ed in fretta; da un anno all’altro non sono più gli stessi. L’assorbimento del prodotto televisivo è devastante. Li rende irrequieti; ne riduce le loro capacità di concentrazione. Riduce altresì la logica, la riflessione, la capacità di pensiero e di elaborazione. Non riescono a capire ed a rispettare le regole dello stare insieme. Sono sempre più isolati e sempre meno tolleranti e rispettosi dell’altro. Dentro di ciascun bambino c’è un mortale virus che uccide quel bambino che naturalmente dovrebbe essere in ciascun bambino. Se questo è, che fare? Gli adulti dovranno urgentemente correre ai ripari. I genitori distratti e sempre meno capaci di esercitare positivamente il ruolo di genitori devono riappropriarsi del loro ruolo di padre e madre premurosi di cure per i figli che non sono un oggetto di proprietà, ma i futuri cittadini della società del domani. Non possono trasferire anche sull’innocenza dei figli le loro frustrazioni quotidiane che li rendono vittime di un mediatico sul quale si modella la vita quotidiana dei più, dove prevale l’irreale sul reale, il fanatismo sul vivere di tutti i giorni e soprattutto un forte apparire sull’essere, con un fare protagonismo di pura immagine, diseducativo e pericoloso per lo stare insieme e per un sociale rispettoso dell’altro. L’esposizione prolungata alle onde magnetiche del piccolo schermo dannosa per gli adulti è micidiale per i bambini, che subiscono il grave danno della morte delle cellule nervose (neuroni), importanti unità morfologiche genetiche e funzionali, dalle quali consegue lo sconquasso nella vita dell’uomo e soprattutto nella vita del bambino che si porterà dentro e per sempre quell’irrequietudine e quell’incapacità di concentramento sia al momento dell’apprendimento che dell’organizzazione della vita d’insieme. Non si può fare finta di niente; non si può ignorare il problema che è di una gravità enorme, bisogna prendere da subito coscienza come cittadini e come società, fermando il mostro o almeno riducendone gli effetti con contenuti nuovi e diversi per evitare, tra l’altro, falsi modelli, false attese di vita ed errati comportamenti come quelli sempre più diffusi di un parlarsi addosso, di un gridare più dell’altro, allo scopo di far capire di valere di più rispetto a chi gli sta di fronte, del tutto indifferenti ai contenuti del comunicare che è altro e che si pone altri e più nobili obiettivi. Bisogna porre la dovuta attenzione al problema dei danni che il mondo adulto causa all’infanzia. È un problema non solo e non più unicamente familiare e/o dei bambini poi adulti. È un problema sociale di cui la società deve sapersi fare carico e rimuovere gli ostacoli che appartengono al piccolo schermo per evitare gravi danni al futuro del bambino che non sarà mai un uomo logico-riflessivo, né un cittadino interessato a vivere attivamente insieme all’altro, avendo assorbito troppe di indifferenza di insieme ed essendo morti troppi neuroni, un patrimonio genetico funzionale e necessario alla vita, senza il quale si diffonde in ciascuno irrequietudine e difficoltà di apprendimento.

 

                                                                                                           

Un pensiero su “Fermate il mostro mediatico!

  1. Gentile Autore, Lei pone l’accento su di una tematica molto concreta ed attuale, ma anche molto sottovalutata. Il problema dell’esposizione alle onde elettromagnetiche oggi è molto ridotto con i nuovi televisori, ma il rischio di stipare nei magazzini della memoria, anche di quella a lungo termine, centinaia di omicidi, stupri o pestaggi, nonchè insulti di ogni tipo è altissimo. I bimbi da 0 a 3 anni sviluppano peculiarità caratteriali e strutturali della personalità che poi difficilmente potranno essere sradicate. Anche il rischio di deumanizzare i propri simili è concreto (e infatti aumentano i crimini “commessi per gioco” da parte dei giovanissimi). In TV si uccide senza problemi e con la morte reale non ci si confronta più. I neuroni non ricevono altro che stimoli ripetitivi e le connessioni sinaptiche non si concretizzano, inoltre è dimostrato da studi recenti che la continua esposizione a scene violente rende meno reattiva la parte limbica dell’encefalo, con unaconseguente ridotta capacità di comprensione emotiva. Mi permetta di aggiungere un’ultima considerazione: i genitori, pur con tutti i limiti della vita moderna, dove sono?
    Con cordialità.
    Giovanna Rezzoagli

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