Decalogo del genitore

 1) Ricordati che non sono più un bambino da proteggere ma un gabbiano che vuole essere aiutato a volare
2) quando parlo con te, non cambiare discorso e non distrarti: la mancanza di attenzione crea muri difficili da abbattere
3) prima di contraddirmi, cerca di ascoltarmi e soprattutto di capirmi
4) non sottovalutare quello che dico e non prendermi in giro: anche questo è un modo di essere sordi e rendere muti
5) se ti parlo di problemi sessuali non arrabbiarti, non spaventarti e, possibilmente, non imbarazzarti: potrei effettivamente avere bisogno di un consiglio. Vuoi che lo chieda ad altri?
6) fammi pure tutte le critiche del mondo ma lasciami sempre almeno un briciolo di fiducia
7) non dire MAI “no” e basta: potrei non capirti, se non mi spieghi i motivi delle tue decisioni od opinioni
8) mentre parliamo, tieni spento il televisore o, almeno, lascia a debita distanza il telecomando
9) non dire mai “ai miei tempi”… Oggi sono altri tempi : e lo sai bene!
10) ricordati che i genitori non possono rinunciare ad essere genitori ed i figli non possono dimenticare di essere figli. Ma perchè rinunciare all’idea di poter essere anche amici?…

2 pensieri su “Decalogo del genitore

  1. Gentile Autore, è un bellissimo decalogo, che lascia trasparire un animo riflessivo ed attento. Umilmente aggiungerei solo:
    “Amami per quello che sono, non per quello che vorresti che fossi”.
    Cordialmente
    Giovanna Rezzoagli

  2. Mi ricorderò di questo decalogo stanotte, quando mio figlio si ritirerà, spero puntuale sulla sua ritirata (max le 00:30 il sabato sera).
    Aiutare il piccolo gabbiano a volare costa tanti sacrifici ed è la parte più difficile della crescita di un figlio. Mi permetto di aggiungere all’intelligenza cui auspica il decalogo e all’amore incondizionato della signora Giovanna, la fermezza e la coerenza dei comportamenti: più volte mi è capitato di assistere a discussioni di ragazzi con i propri genitori contestando proprio la mancanza di fermezza, o meglio di comportarsi come bandiere al vento. Una cosa è certa è più facile dire di si che dire di no!Eppure consideriamo quella naturale contestazione come un percorso obbligato di crescita, che tutti abbiamo affrontato, ma che questa volta ci tocca viverlo dalla parte opposta. Fa parte del ciclo della vita, che ci vede prima figli e poi genitori, tant’è che ancora oggi ripenso a mia madre che mi aspettava sveglia, con aria minacciosa pronta alle solite minacce ed io che mi organizzavo le scuse più credibili per rabbonirla: stessa scena che rivivo con mio figlio ogni volta che rientra tardi!Guardo lui e mi rivedo e un piccolo sorriso accarezza i miei ricordi, ma non demordo, perchè sono la madre che sono anche grazie alle “tarantelle” di mia madre!

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