E se fosse mia la figlia che volesse fare la “escort”?

Salvatore Ganci

Nulla di male. Nella nostra italica società che importa “piedi” da milioni di Euro ed esporta cervelli con borse di studio offerte da Atenei stranieri, c’è qualcuno che vuole fare il sottile moralista? Persino nelle trasmissioni televisive nazionalpopolari è d’obbligo il “modello” della sculettante ad ogni “prendere o lasciare” propinato da Italia 1 e che, personalmente, trovo di bassa qualità per la sua implicita volgare ambiguità. I media insistono a tamburo battente sul modello “sono un “tipo”, quindi posso vivere senza lavorare”, sull’ormai frusto modello della “velina” che con quattro mossette da discoteca è pervenuta al successo. Fa impressione la folla trasbordante nelle selezioni regionali ai vari “Reality”. E’ questo il modello di “realizzazione” proposto dall’oscura regia: “fama, notorietà e soldi facili” in barba al fatto che la Repubblica è fondata sul lavoro (che molti stanno perdendo). Quindi che c’è di male? I clienti sono super – sicuri (persone che contano!), si può lavorare esentasse e a pieno ritmo per  cinque o sette anni e se,  oltre a un bel corpo (funzionale alla professione) c’è un bel cervello e capacità di gestione finanziaria, un buon investimento può anche assicurare una vita economicamente dignitosa anche nei periodi neri dei BOT al di sotto del rendimento “zero”. Cosa ha di meno, moralmente, rispetto qualche nostro politico? Il moralista di turno mi dirà che se realmente avessi una figlia e non un figlio il mio discorso sarebbe molto diverso. Eppure, visto che, bene o male, la creatura è al mondo anche per mia responsabilità, questa creatura ha avuto ed avrà fino al mio ultimo respiro tutta la mia affezione incondizionata per se stessa e non per quello che è, nel bene o nel male, o per quello che vorrei che diventasse … Non è una mia “proiezione narcisistica”. Vorrei solo, che avesse una vita piena ed appagante. “Il lavoro premia sempre !” questa la bella frase di uno dei miei relatori di Tesi di Laurea … Già, si è visto com’è andata a finire per me e da che “pulpito” veniva la predica.  Da quello di uno che con quattro “lavoretti” trovò il posto giusto al momento giusto. Bastava che fosse stato più esplicito nel dire cosa realmente serviva … Anche il nostro Presidente della Repubblica è preoccupato per la continua “fuga” di gioventù. Ma caro Presidente, che “modelli” hanno saputo offrire i vari politici, che modelli ha saputo fornire la società italiana, incapace persino di arrivare autonomamente (senza scopiazzare) a concepire un “Grande Fratello”? Che modello hanno saputo offrire tanti “docenti” universitari andati in cattedra con cattedre spesso create “ad hoc” da qualche partito?  Una giovane di valore che ha fatto la gavetta per anni, senza promesse “esplicite” ha investito se stessa per un incarico biennale negli U.S.A.  piuttosto che continuare in una Italia sempre più in basso e senza prospettive. E’ un rischio con maggiori speranze.  Sì,  le “escort” sono un modello positivo che rispecchia bene la risposta “naturale” da dare all’Italia.  Studio e bravura sono una grande cosa, ma il vecchio proverbio “impara l’arte e mettila da parte” unito a un fisico mozzafiato e tanta richiesta di  “persone che contano”,  creano una professione ambita, esentasse e più produttiva di una vincita a “Win for Life”.  Per cui, auguriamo pure ogni male a chi sfrutta il corpo di tante giovani tratte con l’inganno in Italia e che, purtroppo per loro,  non possono essere chiamate “escort”.  Per contro, cominciano le ordinanze e  le multe di qualche consiglio comunale ipocrita e bigotto (il termine “ipocrita” è usato secondo l’accezione di Cristo). Eppure si ha tanta ipocrisia nel non riconoscere che pure “Bocca di Rosa” (che non può essere chiamata “escort”) ha (e avrà)  una sua funzione sociale, mentre i modelli offerti dai media propongono a tamburo battente la morale e gli esempi di “vita del magnaccia”.