Provincia: trasparenza o inganno?

Aldo Bianchini

Sabato 5 dicembre scorso, su questo stesso giornale, ho scritto del caso di un funzionario dell’Ente Provincia che è stato graziato dalla nuova giunta con il conferimento dell’incarico di “dirigente pro-tempore” con uno stipendio mensile omnicomprensivo pari ad € 9.806,00 previa disponibilità dello stesso funzionario a chiedere aspettativa senza assegno per tutto il periodo della “dirigenza pro-tempore”. Si trattava del funzionario-dipendente dr. Luigi Calenda che mercoledì 9 dicembre è stato salutato ed omaggiato con targa ricordo per i tanti anni di specchiato lavoro al servizio dell’Ente e che dal 1° gennaio prossimo andrà in pensione insieme a tanti altri dipendenti. Sempre per caso ho, poi, scoperto che quella di Calenda non è la sola vicenda di “trasparenza o inganno” che la nuova giunta ha messo in atto in pochi mesi. Ci sono altri tre casi del genere, casi che riguardano “funzionari-dipendenti” promossi sul campo “dirigenti-convenzionati pro-tempore” con altissimi compensi, sempre omnicomprensivi. Vale a dire comprensivi anche, ad esempio, dei contributi previdenziali che l’Ente deve pagare per simili convenzioni. Per capirne di più, nell’ottica del principio che un giornalista deve sempre tendere ad acclarare la verità, in mancanza di risposte o precisazioni dell’Ente interessato ho incontrato il dottor Luigi Calenda che mi ha spiegato la genesi di questi quattro casi che definire “anomali” è certamente poco. Secondo Calenda per il suo caso e quello di un altro collega si è trattato di definire le mansioni svolte realmente fin dal 2003 su incarico della giunta Andria, mentre per gli altri due colleghi  di mansioni svolte dal 2006-2007 su incarico della giunta Villani. Incarichi svolti, da tutti e quattro, fino alla data del 17 giugno 2009 quando con telegramma la giunta Cirielli comunicava la sospensione di detti incarichi. Insomma i quattro funzionari che avevano svolto da tempo mansioni dirigenziali (ex 25 milioni di lire all’anno) si trovavano di colpo senza più l’incarico e con stipendi visibilmente ridotti; cosa grave per chi, come il dr. Calenda, sarebbe andato in pensione da lì a qualche mese. Nelle more del tempo e dei rinnovi contrattuali quei quattro funzionari avevano avuto una progressione economica dalla posizione D/5 alla D/6. A questo punto, sempre secondo Calenda, sarebbe intervenuta una sorta di sanatoria patteggiata. Tutto questo potrebbe valere, così come vale, per il dr. Calenda che dal gennaio 2010 andrà in pensione e che il problema di questa strana sanatoria patteggiata, a suon di quattrini pubblici, si estinguerà per via della risoluzione del rapporto di lavoro anche se porterà sicuri benefici sull’ammontare complessivo dell’importo da porre alla base del calcolo della pensione. Ma certamente non vale per gli altri tre funzionari promossi dirigenti sul campo che continueranno a rimanere in servizio effettivo anche dopo il gennaio 2010. E poi per tutti e quattro rimangono in piedi, e per intero, i dubbi sulla necessità di inventare apposite strutture dirigenziali, come ad esempio quella di “rapporti con il cittadino”, per garantire la legittimità degli incarichi-convenzionali secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 267/00 che sancisce la possibilità di stipulare, al di fuori della dotazione organica dell’Ente, contratti per la costituzione di rapporti dirigenziali a tempo determinato per il raggiungimento di obiettivi programmatici rilevanti. E la Provincia come dimostra la “rilevanza dell’obiettivo” e la peculiare professionalità del funzionario elevato al rango di dirigente? Questo non è dato ancora di sapere, l’Ente tace mentre la spartizione di poltrone e l’assegnazione di incarichi prestigiosi va avanti senza deflettere minimamente. Aspetto con ansia il 15 dicembre prossimo, data utile per la riassegnazione degli incarichi dirigenziali, per capire se il presidente Cirielli manterrà fede all’impegno di rivedere tutti gli incarichi anche alla luce delle specifiche professionalità individuali e delle reali esigenze dell’Ente.

Un pensiero su “Provincia: trasparenza o inganno?

  1. Egregio dottore,
    Le do io un nuovo spunto per la data del 15 dicembre: c’è un giovane dirigente(…) in forza di concorso ballerino, anomalo e contestato (…) che sopravvive a tutte le stagioni in forza del reticolo di parentele, commistioni ed amicizie che il proprio territorio di origine genera e difende, in forza di servilismo per tutte le stagioni (sempre in sella, sempre sulla cresta dell’onda, sempre in prima linea,…, sempre all’estero), rispetto al quale l’Ente (ne sono certo) ha elementi giuridici oggettivi idonei a metterne in discussione la procedura concorsuale, la successiva collocazione (tutto farina di Andria prima e poi Villani), fino a decretarne …..
    Cosa farà il nostro Presidente puro della provincia che deve tornare grande?
    E Lei, “nell’ottica del principio che un giornalista deve sempre tendere ad acclarare la verità”, se ne interesserà?

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