Teggiano: Poste Italiane, gli amministratori mobilitati, chiedono intervento istituzionale

Lorenzo Peluso

 I sindaci si rivolgono alla Procura della Repubblica e minacciano ritorsioni verso Poste Italiane. È questo il sunto dell’infuocata riunione tenutasi domenica sera presso la sala consiliare del comune di Teggiano. L’incontro convocato con urgenza dal sindaco della cittadina valdianese, Michele Di Candia, all’indomani della diffusione del piano di ridimensionamento degli uffici postali proposto da Poste Italiane. Sono ben dodici gli uffici postali nel Cilento e nel Vallo di Diano che abbasseranno la serranda. La notizia è stata  infatti ufficializzata attraverso  il provvedimento amministrativo di Poste Italiane che sancisce la parziale chiusura – nella seconda, terza e quarta settimana di ogni mese – degli uffici postali di Villa Littorio a Laurino, Marina di Pisciotta e Caprioli, Lentiscosa a Camerota, Bosco a San Giovanni a Piro, San Marco di Teggiano, Santa Marina, Pattano a Vallo della Lucania, Pellare a Moio della Civitella, Perrazze a Palomonte, Pioppi nel comune di Pollica e infine Acquavella a Casal Velino. Al termine dell’incontro che ha visto la partecipazione dei sindaci dei comuni interessati è stato stilato un documento inviato al Prefetto di Salerno, al presidente della Regione Campania, al presidente della provincia di Salerno ed al Ministero dello Sviluppo Economico, nonché alla direzione di Poste spa, chiedendo la convocazione urgente di una riunione per discutere del provvedimento che viene definito scellerato. Nello stesso documento si diffida Poste Italiane alla immediata revoca della decisione assunta, preannunciando forme di lotta e di protesta compresa la sospensione di ogni servizio e di ogni contratto in essere tra le Istituzioni comunali e Poste Italiane ma non solo; gli stessi sindaci infatti aggiungono che non ricevendo alcuna risposta nelle prossime ore, si faranno promotori presso i propri cittadini affinché gli stessi provvedano immediatamente a trasferire le ingenti risorse depositate presso gli uffici postali coinvolti nel provvedimento di chiusura in altre strutture. Nel frattempo si mobilitano anche le istituzioni sovracomunali. Il consigliere provinciale Giovanni Fortunato ha preannunciato un consiglio provinciale sul tema convocato per il prossimo 21 dicembre, mentre il consigliere regionale Pd, Donato Pica, ha interessato direttamente il deputato al parlamento on. Guglielmo Vaccaro che ha presentato un’interrogazione parlamentare dove si chiede al Governo quali provvedimenti si intendono adottare per scongiurare definitivamente l’applicazione del provvedimento di Poste Italiane evidenziando come le stesse siano partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 65% e per il restante 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa. Quindi  in che modo il Governo intenda ovviare al disservizio cagionato alla popolazione composta per lo più da anziani residente nei paesi interessati dal provvedimento. “Non consentiremo che i nostri piccoli centri subiscano ulteriori disservizi da parte di Poste Italiane; voglio ricordare che gli stessi uffici postali del Cilento e del Vallo di Diano da tempo già sono in carenza di organico con notevoli disservizi sia nella consegna della posta che presso gli sportelli. Stiamo lavorando insieme con le sigle sindacali per trovare la migliore soluzione possibile; di certo non lasceremo che Poste Italiane possano applicare in modo scellerato un piano di ridimensionamento degli uffici periferici che non è assolutamente condiviso ne mai discusso con i rappresentanti del territorio e con i sindacati di categoria” ha commentato Donato Pica al termine di un incontro con il segretario provinciale SPi CGIL Michelina De Paolo.