Economia: mutui casa sospesi da febbraio
E’ quasi definito l’ Accordo: in dirittura d’arrivo l’alleanza tra Abi e associazioni dei consumatori per l’avvio della moratoria mutui sulla prima casa . Stop alle rate per chi ha perso il lavoro o è cassintegrato Avvio spostato di un mese ( per un accordo comune tra Abi e associazione dei consumatori) rispetto alla previsioni della vigilia che vedevano far coincidere l’inizio della sospensione o differimento delle rate per le famiglie in difficoltà con l’inizio della nuovo anno : partirà – a meno di sorprese dell’ultima ora – a Febbraio 2010 l’agevolazione per circa 50000 ( secondo stime recentemente diffuse) famiglie campane necessari i tempi tecnici per adeguare i sw degli istituti di credito Quale Intesa? Non si tratta di un rinvio, ma dei tempi tecnici necessari ad adeguare le infrastrutture informatiche delle banche ai termini dell’intesa che prevede il congelamento per 12 mesi delle rate dei mutui per tutti i cittadini investiti dalla crisi economica tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2009. Sei mesi in più rispetto alla stesura iniziale della moratoria che prevedeva una finestra temporale ben più stretta per la sospensione (30 giugno-31 dicembre 2009). Ricordiamo a chi è destinata l’agevolazione. A meno di modifiche dell’ultima ora, l’accordo di massima raggiunto tra Abi e associazioni dei consumatori prevede lo stop al versamento delle rate per chi ha perso il lavoro nel corso del 2009, ma anche in caso di morte, non autosufficienza, sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni. Accesso solo per chi e’ in ritardo per massimo 6 mesi nei pagamenti. L’Associazione bancaria italiana ha dato l’ok per estendere a 180 giorni (dai 90 inizialmente previsti) il limite massimo di ritardo nel pagamento oltre il quale la moratoria non verrà applicata. Più disponibilità anche nei confronti di chi è stato moroso fino a un massimo di 6 mesi, dunque, sempre a causa dell’aggravarsi delle condizioni economiche familiari. Non ancora sciolta la riserva per il valore massimo dei mutui prima casa: 120 o 130 mila euro? I consumatori chiedono di innalzare il predetto a 150 mila. Resta ancora da sciogliere, invece, il nodo relativo al tetto massimo del mutuo. Le ultime notizie parlano di una possibile apertura dell’Abi a innalzare di 10mila euro (da 120 a 130 mila) il valore massimo dei mutui per la prima casa ai quali potrà essere applicata la sospensione del pagamento delle rate. Ma le associazioni dei consumatori continuano a chiedere di fare un ultimo sforzo, arrivando a un limite di 150 mila euro, e aumentando così il numero di famiglie che potranno beneficiare dello stop temporaneo al versamento delle rate del mutuo. Una su cinque le famiglie coinvolte per complessivi 8 miliardi di euro di stanziamenti: alla Campania il triste primato di leader. Secondo le stime di Adiconsum, il provvedimento potrebbe andare a toccare addirittura una famiglia su cinque in Italia con particolare incidenza in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio e Puglia, regioni con la più alta percentuale di famiglie indebitate. Ma Sarà tutto oro quello che ( solo apparentemente ) luccica ?Nella oramai avviata e sviluppata rivalità tra L’Abi e il Ministero dell’Economia, la partita si conferma avvincente e senza esclusioni di colpi : questo che sarà varato è il terzo importante provvedimento di natura finanziaria adottato per porre rimedio e riparo agli effetti devastanti e indescrivibili di quello che la grande crisi ha lasciato sui mercati .Prima la moratoria di mutui e leasing al sistema imprenditoriale del 3 Agosto scorso che dopo un avvio incerto e poco incisivo pare stia decollando ( raggiunti i 10 miliardi di euro sospesi) dopo ampie energie spese dalle banche per convincere le imprese a ricorrervi dietro forti e formali impegni di non mettere in defaoult ( cattiva luce ) le medesime. A questo Tremonti ha risposto con la pubblicazione in GU ( lo scorso 27 Ottobre ) del tanto atteso avvio del fondo di garanzia per i nuovi nati 2009/2011 ( 5000 euro per famiglie assistiti da garanzie bancarie).Ed ora .. tocca alla moratoria sui mutui prima casa . I dubbi che tale rivalità sia solo apparente ci sono e sono tanti. Nessuno riesce a sbugiardare chi sostiene che l’Italia economica è stretta e avvinghiata nella mani del sistema creditizio: basta vedere quello che è successo all’indomani del rinvio di solo un mese ( spostando dalla finanziaria ad un apposito provvedimento ) della detassazione ( fino al 5 % ) degli utili delle banche coinvolte nella moratoria delle imprese. Non è dato sapere perché consentire di fare un ulteriore regalo( da tassazione) a chi già dalla moratoria ( le banche) ha un beneficio diretto ( spostare in avanti i ricavi e con essi gli utili e la conseguente tassazione)? Al momento chi può permettersi di pagare le tasse è proprio la filiera bancaria che della crisi ne è uscita non soltanto indenne ma addirittura rafforzata . Che dire , scrivere e/o aggiungere della farse che hanno messo in moto le banche all’indomani della pubblicazione della legge( 2/2009 di conversione del dl 185/2008) che bandiva la commissione massimo scoperto? Hanno modificato solo il termine sostituendolo con un ingiustificato Commissione di disponibilità fondi, indennità di sconfinamento, commissione di utilizzo fondi , inasprendone in alcuni casi gli oneri.. Si pensi ad un noto istituto di credito in Campania ( derivazione di una gemella emiliana) che si è inventata ( con abile e …aggiungiamo incontrastata maestria) l’applicazione di un tasso del 0,5 % su una presunta e neanche realizzabile ipotesi di utilizzo fondi accordata ( anche decenni addietro) e mai usufruita . Che dire poi di un’altra segnalata circostanza ( sempre al medesimo istituto) in cui il cliente che va in rosso sul conto corrente è costretto a pagare 5 euro al giorno senza alcuna fascia di tolleranza: basta essere sotto di pochi centesimi per far scattare la commissione. Il costo totale massimo ( dio ce ne salvi…?)però, è fissato in 150 euro ogni tre mesi . In definitiva si può assistere ad una paradossale situazione che se il conto corrente del malcapitato correntista dovesse terminare in area negativa anche se per pochi centesimi di euro, vedrà comunque sul suo estratto conto un addebito di 150 euro a trimestre…Cosa cambia e quali differenze si possono riscontrare da tale situazione e quella , invece, illegale dell’usura e/o estorsione.?Sarebbe , forse, il caso che la rivincita ( se tale deve essere ) dal ministero dell’economia sull ‘Abi iniziasse proprio da qui..cioè dalla necessità non più procrastinabile di scardinare questa illegalità diffusa che ha messo alle strette. E lasciato sull’lastrico migliaia di famiglia.E pensare che in quasi tutti i cda di detti istituti ci sono variegate rappresentanze di associazioni imprenditoriali e/o ordini professionali . Il loro dovrebbe essere un presidio e ..non una semplice passeggiata magari utile solo alle loro tasche …