Fallimento Alvi: la Cgil chiede massima attenzione
La CGIL Salerno esprime grande preoccupazione per le sorti di centinaia di lavoratori a seguito del fallimento dell’Alvi. “ Il crac – commenta Franco Tavella, Segretario Generale della Camera del Lavoro di Salerno – è un effetto della crisi che, nel suo naturale decorso, prima ha colpito l’industria e poi si è proiettata sui consumi e quindi sulle attività commerciali. Ne hanno pagato le conseguenze non solo l’Alvi, ma anche Emmelunga, Euronics e la Coop di Nocera Inferiore, solo per fare degli esempi. Ora è necessario che si tenga altissimo il livello di vigilanza al fine di gestire con la massima trasparenza tutti gli atti conseguenti al fallimento. Un gruppo così ampio e diffuso sul territorio, infatti, anche per le caratteristiche di liquidità che lo stesso mette in circolazione, può facilmente attrarre l’attenzione di speculatori e di piccola o grande criminalità. E’ del tutto evidente, quindi, che al concretizzarsi di questo possibile scenario non ci sarebbe alcuna possibilità di ricollocazione e di difesa dei lavoratori coinvolti; tantomeno, dalla possibile polverizzazione del gruppo, potrebbe derivare un fiorire di nuove attività commerciali in sostituzione di quelle venute meno”.La vicenda Alvi testimonia, tra l’atro, una condizione asfittica dell’economia provinciale sulla quale bisogna con urgenza attuare tutte le iniziative possibili per evitare ulteriori crisi del settore del commercio. “A fronte di questa condizione – continua Tavella – avremmo preferito che la presenza del Governo in città fosse un’ occasione straordinaria per rappresentare allo stesso le situazioni di crisi in cui versa non solo la Provincia di Salerno, ma l’intero Mezzogiorno e per indicare, quindi, anche una possibile via di uscita. La restituzione dei fondi Fas sottratti al sud, l’alleggerimento del Patto di Stabilità degli Enti Locali, l’avvio e la cantierizzazione di infrastrutture che tardano ad essere realizzate, il rifinanziamento della banda larga con particolare riferimento alle aziende che operano nel settore della telecomunicazioni (vedi Alcatel), sono impegni concreti di rilancio che il Governo nazionale poteva e può ancora prendere. Dobbiamo, purtroppo, constatare che, invece, la presenza di tanti ministri in città si è trasformata in un inutile spot pubblicitario che nulla ha lasciato e del quale nessuno si ricorderà”.