Provincia: i primi sei mesi di Cirielli
Anche questa è una novità, in assoluto. Prima d’ora non era mai accaduto che un Presidente, dopo appena sei mesi dal suo primo insediamento, ritenesse utile di rendicontare l’attività dell’amministrazione provinciale. Il cambiamento è anche questo. Certo, di lavoro da fare ce n’è ancora un sacco, nonostante la rocambolesca e giusta rotazione dei vari dirigenti gli orticelli del potere non sono stati del tutto smantellati, anzi per meglio dire ai vecchi orticelli se ne sono insediati altri di recentissima costituzione. E su questi nuovi orticelli, che esulano dalle specifiche mansioni dirigenziali, che la provata trasparenza del Presidente si dovrà avventare per smantellarli già sul nascere. Al riguardo, nei prossimi giorni, mi permetterò di segnalare all’on. Cirielli un caso emblematico accaduto il giorno 17 dicembre 2009 proprio sotto i suoi occhi, mentre firmava lo spostamento dei dirigenti; un caso emblematico che appena qualche anno fa i magistrati definivano “voto di scambio”. Alle 11.30, puntuale come un orologio svizzero, il Presidente esce dalla sua stanza direttamente nel salone Bottiglieri della Provincia ed è subito ressa di giornalisti e telecamere; a fianco a lui l’immancabile e immarcescibile Anna Ferrazzano, che da oggi assomma su di se anche l’incarico di “direttore editoriale” del periodico bimestrale “Fucine” partorito proprio dal suo assessorato al lavoro. Si riempie anche il salone; arrivano alla spicciolata diversi altri assessori con consiglieri provinciali e semplici cittadini. Non è un caso; è il frutto come dicevo della novità. Ringrazia innanzitutto la sua giunta e tutti i dirigenti e dipendenti della provincia per il lavoro importante di questi primi sei mesi .mette in risalto anche i rapporti con l’oposizione che al di là degli scontri fisiologici tutto è andato per il meglio. La Provincia aveva sforato il patto di stabilità per oltre quattro milioni di euro. La commissione di verifica è stata necessaria per capire come il danaro pubblico era stato speso; gravissimo sotto il profilo amministrativo e politico. Sui lavori pubblici c’è una grossa inchiesta della magistratura e la Provincia è tesa a verificare se l’ente ha subito dei danni. ‘erano molti mutui contratti e pagati ma il danaro richiesto non era stato utilizzato. I nostri impegni erano trasparenza, efficienza, riduzione delle spese e impegno sul settore delle opere pubbliche. E’ stato fatto subito un regolamento normativo per la concessione di fondi e contributi. E’ stato fatto anche un regolamento per gli insediamenti produttivi ed è stato varato l’ufficio urbanistico digitale. Il Patrimonio non era stato mai monitorato, né c’era un archivio elettronico del contenzioso. Molto è stato fatto per rilanciare le politiche comunitarie. Rispetto alla riduzione delle spese sono state distribuite poltrone gratuite a persone di assoluta fiducia. In sei mesi sono stati spesi trecentomila euro a favore di convenzionati specializzati e una serie di nuclei (anche quello per il controllo della gestione) valutativi e di controllo. Pochissimi gli incarichi legali che prima abbondavano; abbiamo anche cessato le collaborazioni ed abbiamo atteso il tempo necessario per capire l’effettiva esigenza e nominare nuovi convenzionati attraverso bandi selettivi con possibilità di rinnovo nell’ottica che la provincia non può alimentare il precariato. La rotazione dei dirigenti è un fatto importante anche per la ricerca di nuovi stimoli; il tempo crea amicizie e collegamenti che deteriorano l’efficacia dell’azione dirigenziale. Oltre l’efficienza e la trasparenza abbiamo comunque raggiunto alcuni risultati positivi riprendendo e rilanciando anche vecchi progetti delle precedenti amministrazioni, dal piano stradale provinciale a tutte le altre attività specifiche dell’attività di governo. Significativi gli interventi sul castello Arechi con la cifra irrisoria di trecentomila euro. Anche sull’ambiente il lavoro svolto è stato importante come quello sulla salute dove c’è per la prima volta un assessore con delega specifica. La vicenda dei rifiuti è importante; il Governo ha deciso di assegnare alla Provincia la delega per la costruzione e la gestione del termovalorizzatore. Era assolutamente improprio che un sindaco dovesse gestire il ciclo dei rifiuti che per sua stessa natura è trans comunale. La società ereditata a stralcio e senza debiti diventerà l’Ente per il ciclo completo dei rifiuti. La situazione è stata anche spiegata al sindaco di Salerno. Saranno esaminati seriamente tutti gli atti assunti dal commissario De Luca prima di decidere sulla loro continuità o sulla revoca. Importante era ed è il ridimensionamento del termovalorizzatore; e sarà così. Infatti non supererà la potenzialità di 250mila tonnellate all’anno di rifiuti da bruciare; nelle more della costruzione i rifiuti verranno avviati verso Avellino con la cui provincia è stato già raggiunto apposito accordo. Scongiurato, quindi, il pericolo di aprire la nuova discarica di Valle della Masseria in agro di Serre. Anche per l’aeroporto l’attività svolta è stata positiva ed ha portato alla caduta di alcune barriere ideologiche consentendo di superare l’emergenza nell’attesa che in un anno dia i giusti risultati anche sotto il profilo del traffico. Rimangono i rischi sismici ed idrogeologici mirati al mantenimento del patrimonio edilizio scolastico; è stato attivato un piano prioritario in tal senso. Per le strade provinciali non c’era un euro in cassa essendo stati spesi sei milioni di euro sui sei disponibili; anche per questo settore ci muoveremo alacremente. Per il settore turismo c’errano centinaia e centinaia di impegni spesa a favore di questo e di quello, ma il tutto non è risultato a bilancio. E’ saltata la serata in Parlamento con la cena al fine di evidenziare i nostri prodotti tipici; l’evento si terrà comunque a gennaio. E’ stata attivata, grazie a Gambino, un protocollo d’intesa con il conservatorio di Salerno; con pochi soldi saranno realizzati diversi spettacoli musicali di alto livello. Nuove inizative importanti prenderanno il via. Sui trasporti è stata ampliata la visione informatica del problema dovuto ai mancati versamenti di fondi da parte della regione. E’ in atto una politica sociale degna di questo nome. Per le pari opportunità è stata messa in campo una politica a trecentosessanta gradi. Anche la gestione dell’attività venatoria e bisogna conservare le antiche tradizioni facendo savli tutti i problemi ambientali. Infine è stata anche inaugurata una buona stagione di relazioni interne all’Ente con ottimi rapporti con i principali sindacati delle varie categorie.