Gerarchia ecclesiastica: un’invadenza senza fine

Giuseppe Lembo

Ad ottant’anni dal Concordato Vaticano-Stato italiano, la condizione di incertezza d’autonomia solidale del nostro Paese è di una gravità enorme; purtroppo, ogni giorno, da parte delle gerarchie ecclesiastiche, si registra una invadenza non tollerabile negli affari italiani, con condizionamenti inopportuni ed al limite di ogni possibile rapporto di reciproco ed autonomo rispetto, per quanto attiene la libertà della società italiana e gli aspetti etici e comportamentali del cittadino italiano, fortemente ed inopportunamente espropriato dei suoi diritti laici di appartenenza allo Stato italiano. Dal divorzio alla fecondazione artificiale, dal testamento biologico alle coppie di fatto siamo di fronte ad una continua invasione di campo; la Chiesa, dagli apparati ottusamente fermi nel tempo, attraverso l’arroganza della gerarchia ecclesiastica, attraverso la forte voce dei suoi rappresentanti, in tutti i modi cerca di condizionare le libere scelte di un Paese costituzionalmente libero come il nostro.Si tratta, purtroppo, di un inedito freno al cambiamento in problemi della società che attengono la sfera della libertà individuale e che devono trovare, come altrove, le loro garanzie nelle leggi e nell’autonomia di decisione per le libere scelte dei comportamenti sociali individualmente intesi, senza le inopportune imposizioni del potere ecclesiastico sempre più spesso arrogante ed oscurantista. Campagne “contro” da parte della Chiesa di Roma, la punta di diamante dello jceberg del potere in Italia, con moniti demonizzanti ex cathedra hanno, di fatto, condizionato la libertà dei comportamenti, nel nostro Paese, mentre sono patrimonio di libertà in tante altre parti del mondo. Stando così le cose, c’è da chiedersi dove sia andata a finire la disposizione costituzionale sancita dall’articolo sette, che prevede la reciproca dipendenza e sovranità. La Chiesa-istituzione, purtroppo, la fa da padrone nelle scelte importanti che riguardano sia la società, che il governo del nostro Paese; con interventi ex cathedra, cercano in tutti i modi di frenare i cambiamenti epocali che richiedono atti di condivisione e non di divisione che possano aggravare e rendere assolutamente precari le condizioni dell’uomo del nostro tempo sia del nostro Paese che di ogni altro angolo della Terra. Una considerazione finale riguarda l’atteggiamento degli apparati della Chiesa per quanto riguarda il “diritto alla vita”, un diritto che appartiene all’uomo della Terra, senza nessun distinguo. L’uomo che nasce, deve essere messo con dignità, nella condizione di vivere, avendo soprattutto il necessario (cibo, acqua) per vivere. Purtroppo i potenti della Terra, Chiesa compresa, dimenticano troppo spesso di garantire all’uomo il diritto alla vita, per cui nell’indifferenza, si assiste ad un olocausto senza fine di gente che nasce e poi abbandonata a se stessa, inevitabilmente muore. È, anche questo, un crimine non più tollerabile. Io personalmente lo considero il peggiore dei crimini dell’umanità, in quanto riguarda il diritto alla vita, un diritto sancito da tutte le carte che riguardano la dignità e la vita dell’uomo sulla Terra. È grave per l’uomo dimenticarsene; è grave soprattutto dimenticarsene da parte dei potenti della Terra che dovrebbero garantire prima di tutto il “diritto alla vita”, destinando a tale scopo le risorse di cui dispone l’uomo sulla Terra. Ma la dimenticanza più grave che diventa offesa e quindi vero e proprio crimine, è soprattutto da parte della Chiesa che, attraverso i suoi apparati, predica il diritto naturale alla nascita, che di fatto non si traduce poi in diritto alla vita, in quanto si assiste rassegnati, senza muovere un dito e senza spogliarsi delle proprie ricchezze terrene, per salvare tante vite umane, soprattutto tra i più deboli, tra i poveri, tra i bambini innocenti che vengono al mondo con il destino segnato di morire per fame (uno ogni cinque secondi) senza concretamente conoscere la vita e  senza aver sperimentato che esiste nel nome di Cristo, da qualche parte, una solidarietà umana condivisa e realmente operante. Purtroppo ed a malincuore, c’è da dire che siamo di fronte ad un mondo di parole, di falsità, di bugie che non producono il bene per l’uomo, ma solo e sempre più spesso, il “surrogato” del bene. Così non deve essere; così è una condizione di inarrestabile deriva per tutti. Così è quell’innominabile olocausto che continua e che, purtroppo, ancora produce morte terribile per i tanti “ultimi della Terra” che ancora, dimenticati da tutti, affollano, anche all’inizio dell’era globale, la Terra, nella quale si spera da parte di tutti, proprio di tutti un senso di pietas e di morale condivisa per garantire concretamente il diritto alla vita, aiutando l’uomo a nascere, a venire al mondo, per poi continuare a vivere, nel rispetto e nella dignità di ciascun essere umano che viene al mondo e non deve essere destinato né a morire di fame, né a vivere il suo inferno sulla Terra.

 

                                                                                               

2 pensieri su “Gerarchia ecclesiastica: un’invadenza senza fine

  1. Aggiungerei altri aspetti. quale aggiunta positiva all’articolo, ricordando che Capitini considerava, a mio parere giustamente, la chiesa cattolica romana come una, se non la maggiore responsabile dell’avvento e del consolidamento del fascismo in Italia. sarebbe bastato un piccolo colpo di tosse da parte del papa e allora la marcia su roma sarebbe stata solo una una scampagnata tra amiconi. eppure tacque, eppure con questo atteggiamento aiutò il rafforzamento del fascio, eppure non combattè con tutta la forza che aveva le leggi razziali eppure non tuonò contro le guerre del duce. però, senza macchia e senza peccato, come se niente fosse successo, partecipò, giustamente, con i suoi uomini migliori alla nascita della repubblica, aldo moro ad esempio. oggi, con tutte le cautele del paragone, forse un poco esagerato, siamo in una situazione simile. succedono in Italia cose inaudite contro i diritti elementari delle persone, siano essi zingari o stranieri, contro il lavoro la libertà di religione. a volte sembra che questa aria di nuove crociate sia accettata per come non è osteggiata. mentre per questioni, da un punto di vista evangelico e teologico irrilevanti, quali, ad esempio, l’esposizione del crociffisso, vengono scatenati temporali e guerre inaudite. la mia idea è che la chiesa di oggi sia poco rappresentativa del mondo attuale, mutuando un concetto vi è una religione/religiosità “materiale” disattesa, e vecchi pastori non riescono a ragionare con le nuove generazioni ed allora si accontentano dell’apparenza e per salvare questioni materiali, vedi scuole cattoliche, ospedali cattolici etc.., vendono l’anima al “diavolo”. altrimenti non si capisce come mai hanno due pesi e due misure. se da un lato si difende la famiglia integrale come è possibile tollerare un mondo politico di libertini? oppure che i bambini mussulmani abbiano meno diritti ed opportunità dei quelli italiani? come è possibile tollerare i numerosi progrom contro gli zingari? ecco, il mio parere è che non si tratta di ingerenza ma solo, e questo è paggio, opportunismo.

  2. E’ diritto dei Cristiani in quanto cittadini proporre la loro visione dello stato e dell’etica. Se lo possono fare i laicisti o gli atei lo possono fare anche i cristiani. I’articolo di Giuseppe Lembo ed il commento di Zecca sono vergognosamente antidemocratici ed ostacolano la libertà di espressione di chi non la pensa come lorsignori ed invitano all’odio verso una religione e verso i cittadini che liberamente vi aderiscono. Con gli Ebrei o i Mussulmani forse non l’avreste mai fatto.. Volete creare un’altra guerra civile spagnola? Volete mettere al muro il Crocifisso e fargli sparare contro dal plutone d’esecuzione? Il Cristianesimo esiste da duemila anni prima che voi venivate al mondo e ci sarà anche dopo la vostra morte perchè Dio vince sempre!!! Vergognatevi, Vergognatevi Vergognatevi!!!

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