L’Altro Natale

Antonio Pirpan

Ci siamo, Natale è qui, con i suoi richiami, le sue luci, le frenesie consumistiche, gli auguri, il Presepe e la Messa di mezzanotte, le riunioni di famiglia. C’è, tuttavia, la sensazione che il Natale rischi sempre più di affondare in una serie di riti e di doveri che si ripetono meccanicamente, con il solo risultato di accelerare i nostri ritmi di vita, di rendere affannose anche queste giornate che dovrebbero essere, invece, dedicate alla reciproca comprensione e alla nostra anima, spesso oscurata dal fogliame della prosperità e messa a nudo dall’inverno del nostro scontento. L’augurio che sommessamente rivolgiamo a chi legge queste righe è di far sì che la ricorrenza natalizia sia un momento di rigenerazione, di carica morale e spirituale. Non pensiamo soltanto all’effimero e all’appagamento delle nostre golosità:  questo è soltanto l’aspetto esteriore del Natale. Pensiamo a chi vive con noi, entriamo nelle chiese con i nostri figli, facciamo sentire loro che la magia della festa non è tanto nel sacco dei doni di Babbo Natale, quanto nell’aura di serenità e di dolcezza che avvolge il Bambino Gesù nella mangiatoia, una scena capace di arrestare il tempo. Riscopriamo davanti ai Presepi, piccole e suggestive isole di gioia per grandi e piccini, lo splendido esempio di semplicità e religiosità insieme, per meglio capire i valori intatti e immutati della Natività, evento vecchio di duemila anni, ma sempre attuale e palpitante, che rinnova puntualmente la speranza di un futuro di pace. Buon Natale a tutti.