Regione: cons. Gagliano “Frana Atrani, stop alla demagogia”
“Nonostante interpellato da giornalisti vari, in questi 3 giorni ho preferito dare spazio ad un religioso silenzio nel pieno rispetto della tragedia che ha colpito lo sfortunato Carmine Abate, che ha lasciato nell’angoscia più completa la sua adorata moglie e le sue figlie in tenera età.Ma dopo quanto letto attraverso gli organi di stampa, mi rendo conto che sono in tanti ad avere atteso prima la tragedia concreta, passata attraverso un onesto lavatore, che a soli 44 anni ci ha dovuto lasciare, per poi interessarsi del problema. Chi mai in questi anni ha pensato ai costoni rocciosi della Costa d’Amalfi? Chi mai sui è preoccupato concretamente ed esaustivamente di tali problematiche? Battaglie fatte solo dai Sindaci e dal Presidente della Comunità Montana, cioè uomini del territorio, con una totale omissione da parte della politica. Ricordo, nel ’98, quando l’allora Assessore Regionale Grillo finanziò il risanamento di vari punti della Costa d’Amalfi, che prevedeva in vari comuni, e tra questi Praiano, dove io ero Sindaco, la messa in sicurezza dei luoghi critici. Ebbene, subito dopo ci fu il ribaltone Losco e, come primo intervento, furono revocati tali finanziamenti, coperti già da determina dirigenziale. Allora nessuno si scandalizzò. Io e gli altri Sindaci facemmo una grande battaglia, restata purtroppo senza risultato alcuno. Agli atti esistono varie denunce ed interrogazioni, in cui si rappresentava la scarsa efficacia del sistema della somma urgenza, che si è sempre preferita all’assidua ed ordinaria manutenzione. Eppure sulla Costa d’Amalfi si è continuato a preferire questa metodologia. Solo poco più di un anno fa raffigurai al Prefetto di Salerno, alla Regione ed al Genio Civile, il rischio di un masso pericolante, al confine tra Praiano e Furore. In dieci giorni fu chiusa la strada e in un mese fu rimosso questo autentico pericolo, incombente sulla statale 163, che pure avrebbe potuto causare una tragedia. Ma le varie battaglie, ripeto, sono state fatte sempre e solo con i Sindaci della Costiera, che ben conoscono le problematiche. L’unica verità è che la Costiera mai ha ricevuto un’attenzione seria e programmatica. E la legge affida le competenze all’ANAS e alla Regione Campania per affrontare e tentare di risolvere questi problemi. Ci si augura che il sacrificio del caro Carmine Abate possa essere un monito a chi riveste ruoli di responsabilità per comprendere che le omissioni, a volte, sono peggio degli eccessi di potere”.
Carissimo e ill. Dr Gagliano,
Le tragedie che incombono sul nostro amato e favoloso territorio fanno sempre piangere gli animi sensibili e amanti dei propri confratelli. Lei, giustamente asserisce che si avrebbe dovuto avere più controllo negli anni passati. Si, è vero. Però ci tengo a sottolineare, sotto la sua buona comprensione, che, disgraziatamente, viviamo sotto i margini di monti e colline rocciose che , spesso, non reggono ai vari sbalzi di temperatura.
Ho scritto nel mio libro de “La bacheca dei ricordi” un passaggio molto significativo dell’alluvione del ’53. In quella immane tragedia vi furono tantissime famiglie che piansero i loro morti seppelliti sotto le macerie. Anch’io fui alluvionato e non ho ancora dimenticato la gravità di quella straordinaria tragedia.
Non sto quì a raccontare la mia storia, ma le assicuro che tali anomalie sono esistite e esisteranno sempre perchè, come dicevo, è impossibile monitorare tutte le colline e i monti che ci circondano. Però, che giustamente Lei ammonisce, ci vorrebbe più controllo per verificare se certi fabricati possano reggere ad eventuali impatti termologici. Ciò non vuol dire che noi tutti non ci associamo all’immano dolore della famiglia Abate che ha perso in un baleno il proprio caro Carmine. Una prece