No alla Giustizia…col Crocifisso!
Ancora polverone sulla sentenza di Strasburgo. E sulla presenza del Crocefisso che, nelle aule, a detta di qualcuno, può anche costringere ad incrociare le braccia o a disertarle. Un po‘ troppo. Decisamente!Anche per la legge…che graffia giustizia. Il magistrato Luigi Tosti, rimosso dall’Ordine per essersi sottratto per mesi, dal maggio 2005, al gennaio 2006 all’espletamento delle funzioni forensi. Motivate, a sua detta, dalla presenza dello stesso Crocefisso. Prima d’ora mai udita una bufala del genere. Per decenni i togati hanno amministrato la Giustizia, con e senza la sentenza della Croce. Con o senza l’approvazione del Cristo che, dal nudo legno, poteva dir la Sua oltre Duemila anni fa. Ora il polverone diventa gossip. Dal caso sporadico di una protestante, alla sentenza . Negli altri Paesi, l’italiano non aveva mai potuto imporre nulla. Ramingo e spesso profugo, più di consensi, che d’integrazione, ha dovuto negli anni imparare la dura legge dell’emigrante sulla propria pelle. A barattare denaro e sopravvivenza per i suoi cari, con lontananza e solitudine. Ma a nessuno pare che questo interessi più. L’Italia, saccheggiata dalla mentalità oltranzista, che mira a tutti i costi, a far espatriare anche il suo credo religioso. In una società multietnica, lo Stivale deve far dietro front ed…accettare, anzi subire, violenza alle proprie radici, in nome della cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Lasciando anche ai magistrati di casa nostra, la liceità di decidere se procedere o meno all’esame delle sue mansioni. Per far piacere a chi entra da clandestino o meno, giungere perfino a sbarazzarsi delle proprie radici, sì che davvero più di qualcuno, senza tema di smentita, serenamente asserisce che, tutto sommato, davvero il nostro è il Bel Paese!