Salerno: Squadra Mobile, arresto per simulazione di reato
Ieri mattina, il personale della Squadra Mobile ha deferito all’Autorità Giudiziaria, depositando la relativa informativa di reato presso la Procura della Repubblica di Salerno, P.R., una donna salernitana di anni 35, per simulazione di reato. L’attività investigativa che ha consentito di contestare il reato alla donna è conseguente alla denuncia presentata presso gli Uffici della Squadra Mobile, in data 22 gennaio u.s., dal suo convivente che, a seguito dell’allontanamento di P.R. dalla loro abitazione in provincia di Roma, era venuto a cercarla a Salerno presso i suoi genitori. In sede di denuncia l’uomo ha dichiarato che, frattanto, era stato contattato telefonicamente da P.R. che, in lacrime, gli aveva raccontato di essere stata sequestrata e rinchiusa in una stanza buia da uno sconosciuto che le aveva dato un passaggio in auto, avendola soccorsa in seguito ad un malore per strada, offrendosi di accompagnarla presso l’Ospedale di San Leonardo a Salerno. La gravità dei fatti denunciati ha messo in moto immediatamente le attività investigative dei Poliziotti salernitani, finalizzate all’accertamento dei fatti, con intercettazioni telefoniche e ricerche della donna presso alcuni domicili, anche di suoi familiari e parenti, non solo a Salerno ma anche a Napoli e Firenze. L’attività d’indagine dei Poliziotti della Squadra Mobile, con elaborazione dei dati contenuti nei tabulati telefonici analizzati e con l’ausilio dell’Interpool, ha consentito di accertare che la donna, nel contattare il convivente per riferirgli del suo sequestro di persona, aveva utilizzato un’utenza cellulare di un gestore telefonico tedesco. Gli Agenti hanno accertato quindi che P.R., in realtà, al momento della conversazione telefonica, era in una cittadina in Germania, dove risiedono attualmente i suoi genitori, presso i quali si era recata volontariamente.Successivamente, presso gli Uffici della Squadra Mobile di Salerno, la donna ha ammesso di essersi inventata la storia del sequestro di persona per giustificare il suo allontanamento, motivo per cui è stata denunciata.