Battipaglia: CGIL, operai lavorano nel degrado, Tavella denuncia
Venti minuti di immagini, una trentina di fotogrammi: il proiettore installato nel salone della CGIL di Salerno documenta, così, il degrado in cui erano costretti ad operare i lavoratori impiegati nel capannone scoperto pochi giorni fa a una manciata di metri dallo stabilimento Alcatel Lucent di Battipaglia. “Tutto è partito da una denuncia dei lavoratori Alcatel – ha spiegato Franco Tavella, segretario generale CGIL Salerno, nel corso della conferenza stampa – ed il sindacato, come è giusto che sia, è stato e sarà loro vicino per tutelarli ed appoggiarli in questa complicata vertenza. Le immagini valgono più di mille parole: materiale infiammabile conservato vicino a stufe elettriche immancabilmente accese, nessuna uscita di sicurezza, dispositivi anti-incendio completamente assenti, finestre piccole, strumentazione antiquata e non adatta a preservare la salute degli operai. E ancora umido e muffa vicino alle pareti, bagni stretti e bui, scrivanie addossate in 50 mq coperti solo da una lamiera. La cosa assurda – continua Tavella – è che tutto questo accadeva da tempo e nessuno ha fatto nulla. Mi domando dove fossero le istituzioni, perché chi è delegato al controllo non sia intervenuto prima. In quelle condizioni era probabilissimo che capitassero incidenti, anche molto gravi. Se le istituzioni e chi è deputato al controllo si è lasciato sfuggire una situazione così grave mi viene da dire che tutti gli appelli, i proclami di buone intenzioni di cui tutti si riempiono la bocca quando si parla di prevenzione e sicurezza sul lavoro, siano solo fuochi fatui, fatti di parole, ma privi di consistenza. Quello che è accaduto è molto grave e c’è bisogno di una presa di responsabilità da parte di tutti.”
Passo dopo passo, la voce di due ex dipendenti interinali di Alcatel Lucent e quella di Stefania Cavaliere, RSU Fiom-Cgil, ha fornito i dettagli tecnici del materiale rinvenuto nel capannone. Senza alcun dubbio – continua Tavella – si lavoravano prodotti etichettati Alcatel Lucent. Lo testimoniano, infatti, le matricole impresse sulle schede e sul restante materiale. Ci risulta – conclude Tavella – che gli unici rapporti esterni che Alcatel Lucent ha sul territorio battipagliese sono quelli con l’azienda Meditel. Evidentemente toccherà ad Alcatel Lucent spiegare come quei prodotti siano finiti nel laboratorio oggetto di indagini da parte della Guardia di Finanza”.