Cronache elettorali (la carne e la gotta)Prosegue la saga delle 9 settimane e mezza
V^ settimana: – Stanno completandosi le liste dei candidati, bene! Ora dobbiamo essere noi cittadini a riflettere. In un periodo storico in cui pochi parlano di diritti e doveri, di giustizia sociale, una cosa vale l’altra. Scelte che nel passato, anche recente della storia socio-politica, provocarono lacerazioni e conflittualità, oggi non suscitano che distratte e momentanee reazioni, per lo più discorsive. La coerenza viene considerata ingenuità. Nella confusione dei modelli da seguire, bisogna ricordarsi che i consiglieri dovrebbero essere persone con esperienza, capacità, senso di altruismo e di servizio della cosa pubblica? In quale impresa, con un minimo di coerenza, si privilegerebbero gli inesperti? Noi andiamo a votare per affidare la gestione degli enti a persone capaci di programmarne il funzionamento. Non dimentichiamolo. Alle istituzioni bisogna credere, se no, non funzionano. E’ finita l’epoca dei visi bianchi e asettici di chi preferiva vivere in un guscio d’uovo per tutta la vita ignorando la realtà intorno (anche un poco di sporco o l’abbronzatura erano ritenute le caratteristiche di categorie sociali inferiori che, per lavoro, erano costretti a subire gli elementi naturali “pioggia, sole e vento”). L’essere immacolati e pallidi era una qualifica distintiva. Questo mi fa venire in mente la differenza di una volta fra i nobili e benestanti che mangiavano, prevalentemente, carne e soffrivano di gotta ed i contadini che, per necessità, variavano l’alimentazione con i semi e, a volte, stavano, in salute, meglio dei padroni. Si può essere nobili d’animo, anche benestanti se possibile, e lavorare all’aria aperta con soddisfazione. Questo è un invito sincero per aspiranti alla vita politica: “Alternare il lavoro mentale con quello manuale migliora le stesse prestazioni intellettuali”.
Giulio Caso