Per il cardinal Martini gli angeli uniscono l’uomo e l’infinito

don Marcello Stanzione

 Sul Corriere della Sera di domenica 28 febbraio nella rubrica lettere al cardinal Martini, il sig. Michele Toriaco di Foggia chiede all’illustre porporato: “ Eminenza perché esistono gli angeli?” L’arcivescovo emerito di Milano così risponde: “ Una lettera brevissima, ma che apre un campo assai vasto di riflessioni, di ipotesi e di ricerche. Anzitutto il mio interlocutore sembra avere la certezza che gli angeli esistano, in quanto domanda sul loro perché. Non sarei così sicuro che egli possa trovare tutti consenzienti sulla esistenza degli angeli. Succede un po’ agli angeli come ad altre realtà: per un certo tempo sono come di moda e molti ne parlano; in un altro tempo sono come relegati nel limbo della dimenticanza. Il nostro momento storico, salvo alcune eccezioni, è piuttosto un tempo di dimenticanza. Non è sempre stato così. Per esempio san Tommaso nella sua Summa Theologiae dedicava ben quindici delle sue “ Questioni” agli angeli. Molti autori riformati rifiutano la venerazione degli angeli e non pochi dubitano della loro esistenza. I razionalisti, come è ovvio, la negano del tutto, mentre il grande teologo protestante Karl Barth riconosce agli angeli un ruolo straordinario nel piano di Dio. Io ritengo che noi ne sappiamo poco sugli angeli. Tuttavia essi esistono e la Scrittura ne parla più volte come esseri celesti e messaggeri di Dio. Perché esistono? Appare conveniente che ci siano, oltre all’uomo, che è un essere corporeo, anche altri esseri che siano come intermediari tra l’uomo e l’infinità assoluta di Dio. Come dice il salmo 8,8: “ hai fatto l’uomo poco meno degli angeli di gloria e di onore lo hai coronato”. La realtà degli angeli è anzitutto una realtà di fede e il motivo ultimo della loro esistenza è, come per noi uomini, la bontà di Dio che vuole comunicarsi a esseri capaci di dialogare con lui”. Cosa aggiungere a ciò che ha detto il cardinal Martini? Nel Nuovo Testamento, il ruolo di intermediari e intercessori di Dio viene assunto da Gesù; gli angeli svolgono ruoli di supporto. Gabriele annuncia a Maria la sua imminente gravidanza. Gli angeli annunciano la nascita di Gesù ai pastori. Giuseppe viene visitato da un angelo in sogno per essere rassicurato a sposare Maria nonostante la sua gravidanza; a condurre la sua famiglia in Egitto dopo la nascita di Gesù per sfuggire le persecuzioni di Erode e a ritornare in Israele dall’Egitto quando il pericolo era passato. Dopo l’inizio del magistero di Gesù, gli angeli diminuiscono di importanza. Essi non sono più i canali dei miracoli poiché  anche quel ruolo viene assunto da Lui. Gesù cita gli angeli ma non li mette in risalto nella sua predicazione. Egli afferma che nemmeno gli angeli conosceranno quando giungerà la tribolazione, quando il figlio dell’uomo ritornerà Egli sarà circondato da angeli.