Dall’antichita’ ai tempi moderni: il desiderio umano di connessione
Maurizio Manzo
Il più grande handicap che le religioni pongono nella relazione tra i sessi e la superiorità dell’amore “spirituale” al di sopra di quello “carnale”, non di meno i filosofi greci ed i sapienti cristiani del medioevo, anch’essi ritenevano essere le sensazioni sessuali di ordine inferiore, affermando che l’amore alberga nel cuore. In effetti, le ricerche scientifiche contemporanee indicano che la sede dell’ istinto sessuale non sta nei genitali, ma nel cervello. Esperimenti condotti sui ratti mostrano che l’applicazione elettrica su alcune regioni del cervello provoca stimoli di natura sessuale pur senza stimolazione dei genitali. L’attrazione sessuale tra due persone (di solito …uomo e donna) dipende da qualcosa che accade nella mente, il modo in cui interpretiamo gli stati emotivi e sessuali sono determinati da quanto abbiamo appreso a pensare e a sentire, e non da pulsioni fisiche meccaniche. Tutti gli affetti e tutte le sensazioni negli esseri umani sono mediati da quanto gli psicologi chiamano cognizione o pensiero e dato che il cervello fa parte del corpo è nel corpo che fisicamente sperimentiamo tutti gli effetti e le sensazioni, indipendentemente dall’etichetta di istinti superiori o inferiori, ad essi applicata. La dimensione fisica degli stati spirituali viene sempre più documentata dalla scienza, che i ricercatori chiamano stati alterati della coscienza, infatti gli esperimenti mostrano che gli stati meditativi comportano cambiamenti nell’attività elettrica del cervello, anche l’orgasmo sessuale viene riconosciuto quale stato alterato della coscienza, come scrive Julian Davidson nel The psychobiology of consciousness, affermando anche che l’orgasmo è stato usato per indurre stati mistici. Negli umani lo stimolo che li porta alla ricerca di questo stato, definito “amore” nasce dal desiderio possente e struggente di connessione, questo desiderio ha una base biologica, questa pulsione è un tema evolutivo ricorrente e le sue più antiche radici risalgono a miliardi di anni, fin dalla prima unione simbiotica di singole cellule, che la biologa Lynn Margulis chiamò: …la prima partenship tra forme di vita sul nostro pianeta… Questo bisogno di connessione si esprime in quello che viene definito l’istinto gregario funzionale alla sopravvivenza. Noi esseri umani sentiamo fortissimo il bisogno della connessione fisica mediante il tatto, che è parte integrante della sopravvivenza tramite l’accoppiamento sessuale, in particolare in tutti i mammiferi. tra cui gli umani, il contatto tattile è fondamentale per la sopravvivenza dei cuccioli, dei nostri figli e prosecuzione della Vita.