Salerno: Questore Roca, sorveglianze speciali per spaccio
I Giudici del Tribunale di Salerno, su proposta del Questore di Salerno, Dr. Vincenzo Roca, hanno applicato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della Pubblica Sicurezza, per la durata di cinque anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Gioacchino D’Auria Petrosino, nato a Pagani, ivi residente, di anni 54. Nello specifico, il Questore, richiamata la pericolosità sociale del D’Auria, desunta dai pregiudizi a suo carico, in particolare, per gravi reati contro la persona ed il patrimonio nonché per spaccio di sostanze stupefacenti oltre che per associazione di stampo camorristico, ha formulato la proposta di Sorveglianza Speciale accolta dal Tribunale di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione. Giova precisare che Gioacchino D’Auria Petrosino ha precedenti per favoreggiamento personale, estorsione, esercizio del gioco d’azzardo e spaccio di droga. Reati commessi nel corso della sua “carriera” criminale, anche negli ultimi anni, e per i quali è stato più volte tratto in arresto dalle Forze dell’Ordine e condannato dall’Autorità Giudiziaria a scontare pene detentive. In particolare in data 27 marzo 2002 la Corte di Appello di Salerno lo ha condannato a diversi anni di reclusione per associazione di tipo mafioso (clan De Vivo – Fezza) ed estorsione e la Corte di Assise di Appello di Salerno, in data 8 aprile 2008, lo ha condannato per l’omicidio, commesso il 5 febbraio 2004, di Alfonso Quaranta ed il tentato omicidio di Fiore Nicola, capo di un clan avverso, motivi per cui il D’Auria è tuttora detenuto. La Sorveglianza Speciale della P.S. gli sarà applicata quando avrà finito di scontare le pene detentive.La proposte di Sorveglianza Speciale della P.S., predisposte dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine, diretta dal Dr. Raffaele Battista, tende a stigmatizzare la condotta di vita del pregiudicato che ha evidenziato la sua pericolosità sociale ed è ritenuto soggetto incline alle attività illecite. Si evidenzia che la sorveglianza speciale è una misura di prevenzione che prescrive al destinatario di cercare un lavoro stabile, di comunicare alle competenti Autorità di P.S. i luoghi in cui fisserà la propria dimora con obbligo di recarsi tutti i giorni, ad orari prestabiliti, presso il competente Ufficio di polizia, di non allontanarsi senza preventivo avviso all’Autorità di P.S., di non associarsi abitualmente alle persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza. Il sorvegliato speciale, inoltre, non può rincasare più tardi delle ore 20.00 ed uscire la mattina prima delle ore 7.00, non può detenere o portare armi né intrattenersi abitualmente nelle osterie o partecipare a pubbliche riunioni. La connessa misura di obbligo di soggiorno nel Comune di residenza tende a limitare la libertà di spostamento sul territorio, al fine di consentire una più penetrante attività di controllo dell’autorità incaricata della sorveglianza.