Salernitana: “Sentenza di giustizia sportiva o politica?”
Sono passate poco più di 48 ore dalla sentenza che ha inflitto alla Salernitana sei punti di penalizzazione per il presunto illecito della gara con il Potenza di due stagioni fa, che già arrivano altri “fastidi” conseguenti alla decisione della Corte di Giustizia Federale. Ora ci si mette anche Blasi, presidente del Taranto in quella stagione, a chiedere risarcimenti per la mancata promozione del suo Taranto, danneggiato, secondo i teoremi di Palazzi, dalla combine della Salernitana. La notizia, sorprendente per certi versi, viene commentata con una certa indignazione da tutti gli sportivi salernitani. Ecco un’ ulteriore conseguenza della scellerata sentenza emersa venerdì scorso, unica nella storia della giustizia sportiva, che già aveva emesso un verdetto per la fattispecie in questione. I presunti nuovi elementi portati da Palazzi in dibattimento, in particolare la mancata scarcerazione di Evangelisti, colui che avrebbe fatto da tramite tra le due società coinvolte nell’illecito, hanno fatto presa sulla Corte che ha così comminato la forte penalizzazione alla società del presidente Lombardi. La “presunzione” di colpa nel momento in cui è stata emessa la sentenza della penalizzazione, non sarebbe più presunta, ma di fatto effettiva, considerato il danno di classifica, ma soprattutto di immagine che ha ricevuto la Salernitana. Sembra un gioco di parole, ma è proprio così. Come si può condannare e distruggere una società di calcio in base ad una semplice presunzione di colpa? Non sarà che con questa normativa si vuole dare discrezionalità agli Organi di Giustizia sportiva di fare il bello e cattivo tempo a seconda delle circostanze? Il dubbio, scusate, ci viene. D’altronde che il calcio non sia pulito, a tutti i livelli e non solo per colpa dei presidenti e dirigenti delle società di calcio, lo si è constatato ai tempi di “Moggiopoli”, dove le intercettazioni coinvolsero anche dirigenti federali, arbitri e i loro designatori. Lombardi è rimasto esterrefatto dalla decisione degli organi di giustizia sportiva, come lui stesso ha dichiarato immediatamente dopo la sentenza. Per questo motivo il patron granata, come ha dichiarato su Sky, ha detto che tenterà ogni tipo di reclamo possibile per difendere la sua onorabilità e quella del calcio salernitano: “Di questa sentenza di penalizzazione non conosciamo nemmeno la motivazione e ricorreremo in ogni sede di giudizio, anche al Tar. Noi abbiamo sempre operato nel massimo rispetto delle leggi e normative. La cosiddetta responsabilità presunta non può essere determinata dal vantaggio che ha avuto la Salernitana per colpa di altri. Basti ricordare che prima della partita ci furono dei dissidi tra i dirigenti del Potenza e la squadra. Se poi alcuni giocatori della compagine lucana non furono schierati, non si è mai saputo davvero il perché. Noi siamo stati coinvolti senza aver commesso nulla”. Il reclamo della Salernitana potrà essere presentato al Tribunale dello Sport del Coni o al Tribunale del Lazio e le sentenze non potranno essere maggiormente afflittive, questo vuol significare che non si rischierebbe una pena maggiore. E’ importante dimostrare la propria estraneità all’illecito anche per un altro motivo: la Salernitana per tre anni non potrà usufruire di ripescaggi. Speriamo che le ragioni del presidente Lombardi siano riconosciute in sede di giudizio. Anche Aliberti, in precedenza, chiese giustizia a tutela dei propri diritti nei vari stadi previsti per i ricorsi, ma sappiamo tutti com’è andata a finire.