Economia: microcrediti alle imprese ed ai disoccupati
Da giugno Microcrediti di 25 mila euro alle piccole imprese e ai disoccupati per avviare in proprio una piccola azienda. Dotazione iniziale di 100 milioni di euro che lieviteranno a 500 milioni .La Commissione europea ha proposto di istituire un nuovo strumento di microfinanza che avrà una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, ma che potrebbero lievitare a più di 500 milioni di euro nell’ambito di un’iniziativa congiunta con istituzioni finanziarie internazionali, in particolare il gruppo Banca europea per gli investimenti (Bei). Quest’anno la crisi economica comporterà la perdita di 3,5 milioni di posti di lavoro nell’Ue. La crisi finanziaria ha prosciugato il credito per coloro che desiderano avviare o sviluppare la propria impresa Nell’attuale recessione si vuole offrire l’opportunità di un nuovo inizio ai disoccupati agevolando l’accesso al credito affinché possano creare o sviluppare nuove imprese. Aiuti alle imprese uguale aiuti alla creazione di posti di lavoro– E si desidera anche aiutare le piccole imprese a svilupparsi ulteriormente a dispetto della crisi. Ciò contribuirà a creare nuovi posti di lavoro. L’UE può recare un effettivo valore aggiunto unendo le forze con il gruppo Bei al fine di dare ai cittadini la possibilità di realizzare il loro sogno di imprenditori. I lavoratori che hanno perso il posto di lavoro o quelli che sono a rischio di disoccupazione e intendono creare una propria impresa troveranno un accesso agevolato ai finanziamenti e beneficeranno di misure di sostegno addizionali quali orientamento, formazione e preparazione. Le persone in situazione svantaggiata, compresi i giovani, che intendono avviare o sviluppare ulteriormente la propria impresa fruiranno anch’essi di garanzie e di assistenza nella preparazione di un piano di attività. Occhio alle cifre: finanziabili 45000 progetti- Un bilancio iniziale di 100 milioni di euro dovrebbe mobilitare finanziamenti per un importo di 500 milioni di euro in cooperazione con istituzioni finanziarie internazionali quali il gruppo Bei. Ciò potrebbe tradursi in circa 45 000 prestiti in un periodo massimo di 8 anni. Inoltre, la possibilità di applicare a questi finanziamenti tassi d’interesse agevolati grazie all’intervento del Fondo sociale europeo faciliterà l’accesso ai finanziamenti. Nell’Unione europea per microcredito si intendono prestiti di valore inferiore a 25 000 euro. Lo strumento ha la vocazione di aiutare le microimprese che danno lavoro a meno di 10 persone (91% di tutte le imprese europee) e le persone disoccupate o inattive che intendono diventare lavoratori autonomi ma non hanno accesso ai tradizionali servizi bancari. Il 99% delle nuove imprese create in Europa sono microimprese o piccole imprese e un terzo di esse è creato da disoccupati. A giugno lo sturt up dell’iniziativa: quale l’iter? Il nuovo strumento di micro credito sarà operativo a partire dal prossimo giugno.In quest’ambito, il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) metterà i fondi necessari a disposizione di banche e istituti di credito negli Stati membri. Che a loro volta distribuiranno i prestiti agli utenti finali. Dopo una prima selezione, i nomi delle banche e degli istituti di credito che parteciperanno all’iniziativa saranno pubblicati sul sito della Commissione UE nella seconda parte dell’anno, A questo proposito, le banche italiane possono rivolgersi al FEI. Non ci sono quote per Paese, ma l’obiettivo è garantire un certo equilibrio geografico.Le fideiussioni saranno disponibili già dal prossimo giugno. A seguire, verso la fine dell’estate, arriverà una nuova serie di prodotti: finanziamenti e capitale proprio. Non solo soldi alle microimprese ma assistenza e monitoraggio- Coloro che otterranno un prestito nel l’ambito della nuova iniziativa europea non riceveranno solo soldi.Ma anche addestramento e assistenza nella preparazione un piano di business , in tandem con il Fondo sociale europeo (Fse).Questo fa parte dei Fondi strutturali dell’UE , concepiti per ridurre le differenze nella qualità di vita e nella prosperità esistenti fra regioni europee e fra Stati membri.