Sangue vendicativo!
Violenza e…ancora violenza! Mani omicide, insanguinate apparentemente senza motivo. Vicini accoltellati, mogli sgozzate, compagne soffocate. La scena raccapricciante della morte, a volte all’insegna dei legami di sangue. Perfino la prima notte, appannaggio letale per una giovane ventiseienne. L’ultima, in termini di tempo, tra Pasqua ed il Lundì in Albis, nel Vicentino. Davvero l’uomo non si ferma più, nella foga criminale. Non reggendo il suo equilibrio dinanzi ad incomprensioni e rifiuti. La convivenza pacifica, sempre più un eden chimerico. L’incapacità di reggere il confronto con gli altri, di adeguarsi ai ritmi altrui, di subire, a volte, anche ribellioni o dinieghi. Ma, qualsiasi sia il motivo, non si può affidare ai flutti, il corpo esanime della propria moglie tatuata, dopo averle tagliato la gola. L’amore dove sia finito, s’interroga più di qualcuno. Fuggito dal focolare domestico da un bel pezzo, Erika ed Omar docent, altro che accudimento di anziani con sacrificio e rinunce. La voglia di sopprimere l’altro, lungi dal nostro credo che ingarbuglia, col suo modo d’esistere, la nostra esistenza, molla per efferati crimini. Offrenti anche il fianco alla riflessione giacchè, gli autori, capaci di vegliare il corpo dell’estinto per ore, prima di costituirsi all’autorità giudiziaria. Demone della follia o istintività giammai repressa? Quale sicurezza la vita odierna? Homo homini lupus!