6 aprile 2009…

 di Rita Occidente Lupo

Un anno fa, la scossa letale che nel cuore della notte, strappò alla vita 40 esistenze nella sola Onna. Un Abruzzo sfiancato nel suo ruvido aspetto montano. Messo a dura prova nella tetragona pazienza aquilana. Nel primo anniversario, veglie di preghiera, fiaccolate di solidarietà, celebrazioni eucaristiche, con l’elencazione dei 308 estinti. Tra rintocchi di campane, scandenti attimi drammatici. Tanto fatto: la tempestività del governo, la celerità di Bertolaso. Dopo l’addiaccio e le tende, le prime costruzioni quest’inverno, così come promesso dal premier Berlusconi. Per la Pasqua, ancora carriole, seppure festose per la presenza delle uova pasquali. Il bilancio, in termini di vittime, agghiacciante. Oltre ai 1600 feriti, migliaia i senzatetto. Attualmente, oltre 67.000 assistiti e più di 17.000 leve impegnate nei soccorsi nell’acme dell’emergenza; per la ricostruzione, investito oltre un miliardo d’euro; oltre 73.500 edifici pubblici e privati controllati da 5.000 tecnici; 17.500 studenti – tutti quelli dei comuni del cratere – rientrati nelle scuole a settembre.  I dati rimandano la tragedia schiantatasi su una regione già di per sé non opulenta. Tranne che per le sue bellezze storiche.  “Non dimenticateci” il flebile appello dei martiri della terra che continua a sobbalzare e che, nel cuore della fatidica notte tra il 5-6 aprile, ore 3,32, vergò la tragedia naturalistica. Oggi l’Abruzzo si può definire risorto. Soprattutto per il coraggio di rimanere campanilisticamente devoto alle sue radici ambientali. Per l’amore che, malgrado tutto, gli abitanti hanno mostrato di possedere alla propria regione, senza rinnegarlo neanche quando le scosse hanno continuato a seminare panico ad ogni pie’ sospinto. Ad un anno dalla triste tragedia, è opportuno ricordare chi, come il collega Parisse, caporedattore del quotidiano abruzzese “Il Centro” , nella catastrofe perse figli e padre, continuando ad essere trasmettitore di notizie.   A lui ed a coloro che hanno lasciato questa vita, nella Settimana Santa del 2009, la nostra totale solidarietà.