Vita di Missione: com’ è bello vivere la Pasqua
Per chi non ha mai vissuto la Pasqua in missione, l’invito è di viverla. Ma tutto parte da lontano. All’inizio del terzo anno di catechesi, quelli che verranno battezzati a Pasqua cominciano a sentirsi già pronti per il grande momento. Però bisogna ora fare seriamente. Non solo studiare il catechismo, ma soprattutto fare capire,prima di tutto a se stessi, e poi agli altri che si è deciso di seguire decisamente Gesù, unica nostra guida, unico nostro compagno nel cammino della vita. Allora si comincia con più entusiasmo a vivere al vita della comunità parrocchiale, sia partecipando alle comunità di base, sia prendendo poco a poco delle responsabilità. Importante la figura del padrino, che non deve essere uno che compare e poi scompare, ma deve essere uno della comunità cristiana, disposto ad accompagnarlo per tutta la vita. Anche lì,come in tutte le parti del mondo, non è facile farlo capire,ma piano piano le cose cambiano. Durante la Quaresima, soprattutto la terza,quarta e quinta domenica ci sono i riti di iniziazione che preparano i catecumeni a entrare gradualmente al momento del battesimo. E’ sempre emozionante avere davanti a tutta l’assemblea 50 e più fratelli e sorelle di tutte le età che decidono di entrare nella comunità cristiana. Devono fare delle scelte e non è facile nel loro ambiente. Devono dire di fronte a tutti, che pur restando africani, vogliono essere discepoli di Gesù Cristo. A volte, nelle loro famiglie ci sono delle opposizioni, o pochi incoraggiamenti. Però hanno deciso e non si tirano indietro. L’ultima settimana,la preparazione si fa più intensa. Si fa una mezza giornata di ritiro con i padrini e madrine per capire il rito e tutte le conseguenze di questa scelta. Naturalmente, preparano anche la festa, il vestito bianco…insomma tutto quello di esteriore che può rendere bella la festa. E arriva la notte di Pasqua. Sono tutti là pronti. La veglia pasquale inizia con i riti della luce, le letture e finalmente si arriva al momento del battesimo. Uno dopo l’altro, vengono a chiedere il battesimo. E’ un momento di festa. Si accolgono dei nuovi fratelli e sorelle. E’ un momento di gioia per i catechisti,per la comunità e per il sacerdote. L’acqua scende sulle loro teste e sicuramente entra nel loro cuore. Sono bellissime e bellissime, anche le persone meno giovani. La luce che c’è nei loro occhi è quella che esce dal loro cuore. Veramente è la gioia che si diffonde in tutta la comunità. E dopo è normale, cantare,danzare,fare festa. Veramente Gesù è sceso in mezzo a noi e noi siamo felici. La liturgia continua e poi si torna a casa,cantando e danzando. Il giorno di Pasqua, gli inviti a pranzo si sprecano. Tutti vogliono farti partecipare alla loro gioia. E’ bello, è bello stare insieme. E’ vero si è un po’ faticato in questi anni, ma cos’è questo di fronte alla loro gioia?