Restauro infinito a Quarto dei Mille

Salvatore Ganci

Sulla prima pagina de “Il Secolo XIX” di oggi, sabato 17 aprile 2010  campeggia una immagine, che occupa circa 1/6 della pagina, del monumento in bronzo che celebra il punto presunto in cui il Piemonte e il Lombardo avrebbero preso il mare per una azione “sottobanco” di un migliaio di camicie rosse al fine di rendere aggregate in un’unica “patria” così lunga, tante piccole sottopatrie. Partendo proprio dall’estremo occidentale dell’isola per risalire verso Napoli. Questa la “Storia spicciola” che alle scuole elementari, alla mia generazione, era sbolognata con enfasi patriottica, rafforzata dalla lettura del libro “Cuore”, unitamente a qualche vera lezione “utile” come quella periodica di qualche Ufficiale che ci mostrava da una bella cassetta di legno le varie bombe a mano che qualcuno di noi poteva trovare giocando nei prati della Lombardia. Ma tornando al “restauro infinito”, chi si è accorto che questo monumento che si adocchia passando in treno oltre Quarto fosse “sotto restauro”? Forse la nostra indifferenza verso questo simbolo dell’unità d’Italia non ci ha fatto far caso dal finestrino del treno alle impalcature. Noi ricordiamo da sempre un cumulo di bronzo dove i piccioni  pacificamente coprono di escrementi la testa di Garibaldi. Il 5 maggio il Presidente della Repubblica sarà davanti al monumento, perbacco. Occorre trovare altri soldi per il restauro infinito? Forse sarebbe più saggio ingaggiare un’autopompa e dare un buon lavaggio agli escrementi dei piccioni e basta … A fianco un malinconico articolo che la sanità ligure va risanata … e il dato non mi appare troppo preoccupante visto che la Liguria è la regione degli anziani. Forse sarebbe meglio stornare i fondi verso questo più utile problema. Qualche pagina più in là, dove l’articolo in prima pagina prosegue, il trafiletto del viaggio “commemorativo” a ritroso (da Marsala a Genova) di un gruppo di 250 studenti che, viste le celebrazioni, hanno ritenuto saggio lasciare Latino, Greco, Fisica e Matematica in nome dell’unità. Proprio un bel “viaggio d’istruzione”! Evviva l’unità (specie se le tasse pagate restano in Regione (dice la Lega) e ognuno si sbriga i deficit suoi.