Il 25 aprile festa della Riunificazione dell’Italia, non soltanto della “Liberazione”
“Oggi 25 Aprile – scrive Guarnaccia – giornata importante per noi italiani, io sottoscritto Andrea Guarnaccia, Presidente dell’Associazione Giovanile “Noi è Sviluppo”, mi sono recato con una rappresentanza del gruppo giovanile alla commemorazione della Festa della Liberazione organizzata dal Comune di Pagani. Abbiamo partecipato alla Santa Messa e ci siamo recati in piazza Bernardo D’Arezzo per onorare i nostri concittadini caduti per la libertà. Nell’ascoltare l’inno del silenzio, mi rendevo conto come poca gente fosse venuta a questa cerimonia, ma nello stesso tempo mi ponevo un interrogativo: “Perché i miei concittadini non sentono il dovere di partecipare ad una giornata così importante per il popolo italiano? Dobbiamo ricordarci che noi cittadini di oggi abbiamo un debito inestinguibile verso quei tanti giovani che sacrificarono la vita per riscattare l’onore della Patria. Altresì io come Presidente dell’Associazione Giovanile Noi è Sviluppo voglio ricordare che la festa del 25 Aprile non è solo la festa della “liberazione” ma è la festa della “riunificazione dell’Italia”, e in tal senso vorrei lanciare un monito a tutti, amministratori e cittadini: spesso si parla di prendere gli ideali di lealtà, umiltà e senso civico come modelli da seguire nella propria quotidianità. Credo sia arrivato il momento davvero di renderli tali, di fare in modo che quel senso di rispetto, di legalità, di lealtà verso gli altri e verso se stessi diventi il motore portante delle azioni di ognuno di noi. Se lasciamo che queste cose vengano soltanto dette e poi dimenticate una volta spenti i riflettori sulla commemorazione, non avremo fatto nulla di concreto per ringraziare quanti, in passato, hanno sacrificato la loro vita un mondo migliore.”
Ma di quale unificazione si parla nello scritto? Un Paese veramente unificato non mantiene dopo 150 anni una così forte disegualglianza socio-economica fra il Nord del Paese ed il Sud dello stesso. No, non sono d’accordo con il contenuto del documento in relazione all’unificazione. Da sempre esitono due Italie, quella del nord, produttiva e benestante e quella del Sud, depredata e occupata, mercato del Nord e in mano alla malavita organizzata. In Italia occorre una radicale revisione storica in merito al Risorgimento, 150 di menzogne non hanno fatto altro che dividere ancora di più qquello che politicamente si cerca di mantenere unito ma, che in realtà, economicamente e culturalmente non lo è mai stato.
Condivido e sottoscrivo le nobili, chiare, sentite e commoventi considerazioni del Presidente di “Noi è sviluppo”. Sono questi i principi valoriali sui quali bisognerebbe almeno tentare di ricostruire quello che, a quanto pare, si è deteriorato – o proprio non c’è mai stato – cioè uno spirito pubblico, una coscienza etico-politica che ridia dignità e senso al sentersi parte di un popolo, di una nazione, di uno Stato repubblicano, democratico, laico, civile……. E’ un’utopia? Per Giovanni De Lauso sembrerebbe di s^. Nondimeno è una bella utopia, e se tutti ragionassimo come il limpido Andrea Guarnaccia, forse staremmo tutti meglio, e soprattutto ci sentiremmo parte di una comunità più civile, aperta e virtuosa.