Salerno: Celano, il Sindaco di Salerno mantiene sempre le promesse fatte!
Ricordate in campagna elettorale allorquando il nostro Sindaco testualmente asserì: “C’è bisogno seriamente di parlare di come dare lavoro e non di una politica basata sulle vecchie clientele”. Ebbene Vincenzo De Luca, sembra stia seriamente prendendo in considerazione l’idea di assicurare soluzioni concrete per chi in un periodo di grande crisi economica non ha, o meglio ha perso, un posto di lavoro. L’avv. Mena Arcieri, artefice, unitamente all’On.le Barbirotti del disastro economico e finanziario in cui, come ormai a tutti noto (compreso dipendenti e fornitori), versano il Consorzio di Bacino Salerno 2 e la società GESCO (essendo stata in entrambi Direttore Generale lautamente remunerata), non essendo stata “riconfermata” alla guida dei suddetti ormai “fallimentari” Enti, ha necessità urgente di un posto di lavoro. Al bando, dunque, l’esigenza di “spezzare la vecchia logica dell’uso privatistico delle risorse”, altro slogan elettorale “coniato” da De Luca. Il Sindaco di Salerno, lo stesso che aveva già organizzato i bus per mandare a casa i consulenti politicizzati della Regione Campania, sembrerebbe aver immediatamente meditato di alleviare il disagio della “capace” manager Arcieri, pensando subito di promuoverla affidandole, udite udite, la guida della “Salerno Solidale”. Terminata la campagna elettorale si ritorna, dunque, alla realtà di tutti i giorni. Non manager indicati in relazione al profilo professionale, non scelte dettate dalla convenienza dei contribuenti e dalla necessità di assicurare una gestione efficace ed efficiente alle società partecipate, come pure il Sindaco aveva pensato doversi fare alla Regione Campania, ma ancora il criterio della “fedeltà” al padrone sembra essere quello più gettonato per l’ “assegnazione” delle poltrone. Auspichiamo che l’avv. Mena Arcieri non sia scelta, come taluni potrebbero immaginare, perché in condizione di assicurare un’amministrazione evidentemente più fidelizzata e più attenta alle logiche del potere rispetto a quella del Presidente Memoli, che, forse, “paga” anche l’aver evidenziato pubblicamente in un recente passato che le difficoltà finanziarie della partecipata dipendevano direttamente dall’incapacità dell’Ente committente (comune di Salerno) di far fronte tempestivamente ai suoi impegni, dimostrando una maggiore autonomia rispetto ad altre conduzioni.
Non credo che Memoli sia un mostro di autonomia! La sua oscena venerazione per De Luca assomiglia molto a quella di Bondi per il Berlusca. Piuttosto, c’è da dire che con la perdita della Provincia e delle roccaforti costituite dai comuni di Castel san Giorgio, Baronissi e Cava de’ Tirreni, gli spazi del sottogoverno si sono molto ridotti e De Luca deve sfruttare al meglio quelli che gli sono rimasti, con colonnelli “fedelissimi” e disposti a tutto. La “presa” della regione avrebbe consentito di esportare il suo famoso sistema clientelare su un territorio più vasto, moltiplicando gli inacrichi e le consulenze … ma le cose non sono andate così. Tra poco, cadranno altre teste.
Sottoscrivo in pieno l’acuta analisi di Smart… del resto l’importanza di un attenta gestione delle clientele è emersa nella recente tornata elettorale, in cui De Luca ha ottenuto una sorprendente affermazione nei capoluoghi della nostra regione (ha vinto a Salerno, Benevento, Avellino e quasi pareggiato a Napoli)… se si fanno un paio di conti tra dipendenti e collaboratori di comuni, province, regioni, municipalizzate, consorzi, autorità varie, etc. etc. etc. (tutte in mano alla sinistra dopo lustri di dominio incontrastato in Campania), magari si scopre che l’affermazione non è poi tanto sorprendente…
De Luca ha evidentemente fatto tesoro dell’insegnamento ed ha deciso di liberarsi di qualche inutile valvassore per tenersi i più fedeli vassalli (del resto la fine del regno della sinistra avrà senz’altro ripercussioni anche nelle dimensioni del suo feudo).