Salerno: Cisl, l’assemblea provinciale dei quadri e dirigenti sindacali aprono campagna elettorale

 Si è tenuta questa sera, presso la sala conferenze del Grand Hotel Salerno, l’assemblea provinciale dei quadri e dirigenti sindacali della Cisl Salerno. L’incontro è stato organizzato dalla Cisl salernitana per mettere in piedi un momento di confronto con tutto il gruppo dirigente e le rappresentanze sindacali sui luoghi di lavoro dei comparti pubblici, per arrivare preparati e motivati all’appuntamento elettorale dei rinnovi delle Rsu. Un banco di prova importante, che vedrà i dirigenti sindacali di via Zara impegnati a sostenere la linea e le liste della Cisl in ogni amministrazione. Sarà da queste elezioni che si misurerà quanto la Cisl sia stata profetica nel sostenere i processi di modernizzazione del Paese e a sottoscrivere con responsabilità l’accordo quadro sulla riforma della contrattazione. All’assemblea sono intervenuti il segretario generale della Cisl Salerno, Giovanni Giudice, la segreteria confederale salernitana, composta da Antonio Paolillo, Giannantonio Mastrovito e Maria Pietrofeso, il segretario della Cisl Università, Pasquale Passamano, il segretario della Cisl Fp Salerno, Matteo Buono, il numero uno della Cisl Scuola Salerno, Marilina Cortazzi, il direttore del centro ricerche Irsi Cisl, Pasquale Russo, il numero uno della Cisl Campania, Lina Lucci, e il segretario nazionale confederale, Gianni Baratta. “La Cisl Salerno, con questa iniziativa, apre ufficialmente campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu nel Pubblico Impiego”, afferma nel suo intervento Giovanni Giudice. “Si tratta di un percorso virtuoso che parte stasera per arrivare ad un traguardo importante. Intendiamo colloquiare con tutte la gente interessata al rinnovo delle Rsu, perchè non è solo un fatto interno all’organizzazione sindacale, ma deve riguardare anche i lavoratori, le famiglie e gli utenti con i quali ci confrontiamo ogni giorno. La riforma fiscale ci vede in prima linea. A questo Governo abbiamo chiesto meno tasse in busta paga e una riforma contrattuale con contrattazione nel secondo livello nel pubblico impiego. Sappiamo fare sindacato in un modo solo: con la contrattazione. Non siamo cellule di partiti politici e non facciamo demagogia. Non abbiamo partiti politici che ci accompagnano per mano e non siamo il loro braccio armato. Sappiamo confrontarci con qualunque Governo e amministrazione locale di qualsiasi colore politico”. Un Giudice che ne ha per tutti e non le manda a dire neanche al ministro Brunetta: “Vogliamo vincere queste elezioni perchè vogliamo parlare di qualità dei servizi, di qualità della vita e perchè ci siamo scocciati di sentirci dire che siamo dei fannulloni e che i nostri figli sono dei bamboccioni. Bisogna trattare con le organizzazioni sindacali, non si può andare avanti con decreti o circolari ogni volta”. E’ toccato poi al professore Carmine Russo, direttore dell’Irsi Cisl, spiegare le problematiche del decreto 150 attraverso una relazione che ha analizzato punto per punto il provvedimento dell’esecutivo nazionale. “Questa è una fase transitoria, perchè il decreto non è ancora operante. Esistono elementi di contraddizione nel decreto stesso, perchè ci sono altri articoli che smentiscono molti punti dello stesso emendamento. A noi non interessa schierarci a favore o contro questo decreto, ma vedere se ci sono spazi di azione sindacale”. La parola è poi passata ad alcuni dirigenti cislini, che hanno espresso i loro dubbi sul decreto 150: “Questo è un Governo che ha un approccio ideologico con i problemi e le questioni e un’ideologia antisindacale”, ha affermato Alessandro Livrieri della Cisl Università di Salerno. “Non ho niente in contrario a mettere in discussione lo statuto dei lavoratori ma non sono d’accordo a veder cadere i diritti di chi lavora. La legge 150 introduce delle difficoltà soprattutto per i lavoratori più anziani, perchè i ragazzi di oggi non sono sindacalizzati e non vivono l’ambiente che abbiamo vissuto noi”. Tocca poi al segretario della Cisl Campania, Lina Lucci, lanciare un appello al presidente Caldoro: “Noi della Cisl siamo contro i fannulloni e stanchi di queste offese contro i lavoratori e le lavoratrici che contribuiscono con una tassazione locale e nazionale a tenere in vita il sistema welfare. Lotta ai fannulloni delle istituzioni e della politica, lotta a consulenze e sprechi anche a livello regionali. Al presidente Caldoro chiediamo la testa dei manager locali e regionali della sanità. Non si può chiedere un piano di rientro della sanità senza però dare segnali chiari ai lavoratori. Ben vengano mobilità e flessibilità, ma a deve andare a casa chi ha contribuito al disastro della sanità campana. I lavoratori della Asl di Salerno e Napoli non prenderanno lo stipendio perchè queste persone devono rispondere prima alla politica e le persone che noi come sindacato rappresentiamo vengono snobbate”. Ha concluso il dibattito il segretario confederale nazionale, Gianni Baratta: “Questo incontro è nato per riflettere sul decreto Brunetta e discutere della fase dei rinnovi contrattuali. Un incontro che deve essere fungere da strumento per, sempre grazie al contratto nazionale, innovare la Pubblica Amministrazione. La Cisl vuole invertire l’etichetta di fannulloni che hanno i dipendenti del Pubblico Impiego. Dobbiamo evidenziare gli elementi di meritocrazia, che resta uno dei puntelli per la competitività della Pubblica Amministrazione”.