Gioi: scuole con pochi alunni nel Cilento
Come risolvere il problema delle scuole con pochi alunni nei piccoli paesi del Cilento interno?. E’ la domanda che il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Gioi, che raggruppa anche Orria, Perito e Salento,Gennaro Di Marco, ha sollevato nel corso dell’incontro che si è svolto a Salento e ha visto la partecipazione di amministratori locali, genitori e parroci. “Basta leggere i numeri – ha esordito Di Marco – per capire che la situazione se non è tragica, poco ci manca. Quest’anno nell’Istituto se abbiamo un incremento delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia rispetto all’anno scorso, registriamo un calo nel rapporto entrata-uscita per la scuola primaria; 33 sono i bambini in uscita e solo 17 in entrata”. In pratica si viene a perdere una prima classe. “Il problema grave – ha continuato – è che il comprensivo di Gioi esiste solo sulla carta perché anche se nato dieci anni fa ancora non è passato nel cervello di tutti. Continuano a esistere i campanili che portano solo a divisioni tra i quattro paesi senza nessun bene per i nostri figli. Basta notare l’assenza degli amministratori di Perito per capire che il problema non è sentito da tutti allo stesso modo”. L’invito a riflettere fatto dal dirigente scolastico ha portato a un vero e proprio dibattito dove i sindaci si sono trovati d’accordo sulla prosecuzione dell’idea di istituto comprensivo. “Da parte nostra – ha affermato Angelo De Marco primo cittadino di Salento – vogliamo continuare a stare con Gioi, ma se si dovesse verificare la chiusura dell’istituto non siamo disposti ad accettare alcuna soluzione che ci viene proposta dall’alto, ma saranno le famiglie a decidere dove portare i propri figli”. Per Mario Maio sindaco di Orria: “Noi continuiamo a stare a Gioi, ma è giusto che anche gli amministratori possano partecipare all’incontro annuale che si tiene tra provveditore e dirigente scolastico per decidere i futuri assetti scolastici”. Più ottimista Andrea Salati primo cittadino di Gioi: “Da parte nostra c’è la piena disponibilità a risolvere tutte le problematiche, come peraltro già successo nei mesi scorsi; purtroppo i numeri sono contro di noi, ma se lottiamo insieme una soluzione potrà essere sempre trovata”. Nei vari interventi ritorna sempre l’idea di istituto comprensivo, ma visto dal punto di vista di scuola che sappia dare un’adeguata offerta formativa agli alunni: “La scuola che si chiude è sempre un problema – ha sottolineato don Marco Torraca parroco di Perito -, ma un’idea ce l’avrei. Perché non chiudere i singoli istituti nei vari Comuni e costruirne uno solo in una zona facilmente raggiungibile da tutti e quattro i paesi?”. La risposta da parte degli amministratori è stata che già negli scorsi anni si era pensata una simile situazione, ma che per lacci burocratici non è stata possibile portarla avanti. “Mi preme sottolineare – ha spiegato Raffaele D’Urso presidente del consiglio d’istituto – che i nostri paesi sono come una candela che si spegne lentamente e la chiusura delle scuole sarebbe il colpo definitivo. Ci deve essere da parte di tutti lo sforzo di far rimanere i piccoli nelle nostre scuole o al massimo mandarli in quelle vicine”. Un incontro che porta a formare un fronte unico composto da amministratori, genitori e forze sociali e che don Guglielmo Manna, parroco di Gioi e vicario diocesano, a cui vengono affidate le conclusioni, vede così: “E’ inutile litigare, ma è questa la cosa più semplice da fare quando siamo prima noi a essere frantumati di testa e di cultura; in questo modo ci ritroveremo a raccogliere solo i cocci. Dico a tutti di prendere seriamente coscienza della situazione e di vedere il campanile non più come divisione, ma come occasione di crescita e di aggregazione. Infatti l’unica risposta che possiamo dare per risolvere questo atavico problema è l’unità perché se i campanili sono quattro, la scuola è una”.
IL CILENTO ED IL SUO GRANDE MOVIMENTO SVILUPPO CILEBNTO LO AVETE PROPRIO CALPESTATO VOI DI DENTRO SALERNO
PERCHE SOTTOVALUTARE QUESTO MOVIMENTO ?
DARIO