Salsicce, Bruschette e … Carbonella
Antonio Pirpan
Mi piace questo periodo dell’anno: la dichiarazione dei redditi è ormai fatta, non pago più il conto del riscaldamento, siamo a due passi dall’estate e mancano sette mesi per i regali di Natale. Con una mente così serena, che c’è di meglio di un barbecue con amici, all’aria aperta, nel primo prato verde che trovi vicino casa, trapunto di ranuncoli e lillà. Una goduria che il sottoscritto ha sperimentato sulla propria pelle, lasciandoci qualche “penna”, sotto forma di ustioni e punture di vespe. L’organizzazione è semplice. Calcolate tre “capi” di salsiccia e una bistecca di vitello per ogni partecipante, e comprateli; preparate una gustosa insalata mista e una zuppa di fagioli bianchi, mettete nella cesta una bottiglia d’olio di oliva, tre fiaschi di “Barbera”, qualche bibita frizzante e abbondante pane casareccio affettato. Scegliete una giornata nuvolosa e individuate un aiutante di campo affetto da piromania. Portate tre sacchetti di carbonella umida, due lattine di benzina, un paio di scatole di fiammiferi e scegliete un generoso tappeto d’erba all’ombra di un albero frondoso e nelle vicinanze di una casa colonica, da dove arrivano effluvi di orina di mucche e di latte appena munto. Tutto è natura. Stabilite il tempo di preparazione e aggiungeteci un’ora più del previsto. Accendete la carbonella e aspettate dieci minuti; riprovate, e se il risultato è negativo, rovesciateci sopra almeno una mezza latta di benzina e buttateci un fiammifero acceso, preferibilmente da dietro il tronco d’albero. Rivolgendo un pensiero a San Lorenzo, date un’occhiata alla graticola; se è rimasta incrostata dall’ultima scampagnata, non è il caso di pulirla, tanto, nessuno lo noterà. Prima di cominciare, pavoneggiatevi indossando un cappellone bianco a cilindro, poco più basso dell’Everest, e un grembiulino bruciacchiato, color pisello. A intervallo, stendete sulla griglia salsicce e bistecche e, tutt’intorno, guarnite con fette di pane a volontà. Prima di grigliare, aspettate che la fiamma sia spenta e la carbonella di un bel colore grigio-cenere, disponendo così di almeno un minuto e mezzo di ragionevole cottura, più che sufficiente a garantire salsicce ancora crude. Lasciatene cadere almeno due nella cenere e, mentre le ripescate, assicuratevi di ustionarvi le punte delle dita che più tardi esibirete ai commensali. A questo punto, è importante l’effetto presentazione. Sulla base della mia esperienza, consiglio di far saltare, con mossa repentina, salsiccia e bistecca direttamente dalla graticola al piatto, e di servire insieme alle fette di pane leggermente bruciacchiate e non capovolte: dicono che porti sfortuna. Poi, mentre cominciano a cadere le prime gocce di pioggia, e la vostra fronte è tumefatta dal calore, ricordatevi di ravvivare la scena sfoderando la battuta che potrebbe essere l’unica intelligente della vostra vita: incredibile come tutto sembri più saporito all’aria aperta, ignorando la smorfia di vostra moglie, impegnata ad estrarsi dai denti un pezzetto di carbonella.