E’ giusto?
Che l’alcolismo sia in forte aumento nel nostro Paese, soprattutto tra i giovanissimi, è un fenomeno ben noto da tempo. Le campagne volte alla prevenzione ed alla sensibilizzazione sociale verso una dipendenza tanto subdola quanto dannosa, hanno sortito ben pochi risultati. E’ sufficiente trovarsi in un pronto soccorso, specie nelle ore serali, per rendersene conto. Da Bolzano arriva un nuovissimo approccio che, c’è da scommetterci, solleverà un mare di polemiche: chi verrà trasportato in ospedale a causa di eccessivo consumo di sostanze alcoliche dovrà pagare 200 euro. Sembra che il tempo delle chiacchiere sia finito per la Giunta Provinciale altoatesina, lasciando spazio ad una ben più convincente sanzione economica. E’ giusto far pagare, seppur parzialmente, le cure prestate a chi è causa del proprio danno? Personalmente credo che sia giustissimo, come sarebbe giusto attuare, sempre a mio personale parere, la stessa misura verso coloro che finiscono in ospedale per abuso di sostanze stupefacenti. Parallelamente lo Stato dovrebbe imporre percorsi terapeutici gratuiti ma obbligati a chi è vittima di queste dipendenze. Perché vittime sono, certamente, ma vittime che compiono scelte che a volte costano la salute propria ed altrui. Pragmaticamente il mondo delle dipendenze, legali ed illegali, costa al disastrato deficit italiano milioni e milioni di euro. Dal punto di vista sociale, il danno è incalcolabile. Non solo oggi, ma anche il futuro si annuncia drammatico. Visto l’enorme incremento del numero di giovani che diventano dipendenti sempre prima, è lecito ipotizzare generazioni future fortemente a rischio. Già, quasi nessuno ha il coraggio di sottolineare che, per esempio, la massa cerebrale di un giovane alcolista si riduce in volume in soli tre mesi d’abuso. Spesso questo deficit non è reversibile. Sono realtà scomode, eppure vere. Quando fallisce lo Stato, fallisce la famiglia, fallisce la scuola, l’ultima ratio è la sanzione economica. Forse, genitori distratti, quando arriverà la sanzione, si porranno il problema di seguire e sostenere i figli nel loro percorso di disintossicazione. A noi, cittadini di un Paese in cui attraversare la strada è di fatto un azzardo, resta la speranza che il ticket imposto in Alto Adige sia davvero un utile deterrente. La speranza che i giovani crescano più sani e più saggi, assomiglia sempre più ad un’utopia ingenua.