Sigaretta? No, grazie!

di Rita Occidente Lupo

Il fumo, uccide ad ogni età.  L’esercito dei tabagisti rincara la dose nel nostro Paese. Impinguando le file dei decessi: 90.000 annui specialmente per cancro. I 13 milioni, nicotina-dipendenti, non intendono smettere. Eppure gli effetti nocivi del fumo, notori. A tal punto che nel nostro Paese, già da un bel pezzo il divieto sanzonatorio. Anche se preso sotto gamba, spesso proprio dai camici bianchi: il 50%, tranquillamente perso tra le spire non dell’ultima sigaretta. La sveviana memoria, arrotonda i problemi: cardiocircolatori e respiratori tra i tanti. Aria ossigenata, lontana dagli smog metropolitani, l’appello ambientalista che, attraverso campagne di sensibilizzazione, guarda con sfida alla mole fumatrice, per le sue ricadute passive. In tanti a non avere l’indice ingiallito eppure vittime del tabacco fumato. L’Italia, primo Paese esportatore  in Europa, con i  suoi circa 10.000 miliardi .I giovani, che spavaldamente approcciano alla sigaretta, messi in guardia dagli effetti nocivi già dalla scritta sul pacchetto. Si continua comunque a fumare ed a dipendere da un vizio, che non giova sotto alcun profilo! A Giakarta, un bimbo di appena due anni, di un piccolo villaggio di Sumatra, già dall’età di 18 mesi aspira nicotina. Ed oggi supera i due pacchetti quotidiani. Le autorità indonesiane hanno aperto un’inchiesta sui suoi genitori, in quanto parrebbe che sia stato proprio il padre, ad educare il figlio al fumo.  Certamente lo Stato italiano, da tale monopolio, ne ricava un benefit: da solo il tabacco incide per il 6% sul volume totale delle imposte indirette. Vien da chiedersi se sia giusto o meno che, sulla pelle dei cittadini, s’introiti senza andar per il sottile. Ma anche se, con i bombardamenti informatici, i tabagisti vogliano uscire dalle spire del vizio o sottostarvi, a costo della propria vita!

 

 

Un pensiero su “Sigaretta? No, grazie!

  1. Gentile Direttrice N.D. Rita Occidente Lupo,
    Il fumo fa sicuramente male: fa male alla salute e fa male anche alla tasca. Un vizio che non produce nulla di buono; danneggia anche il corso del proprio lavoro e se ne va in fumo una buona fetta della torta giornaliera della propria attività.
    Chi scrive iniziò a fumare , a sei anni appena, carte di giornali con gli amici “scugnizzi come me”, Poi , sempre con amici, iniziati a tritare foglie di tabacco per formarne spinelli, In seguito sbarcarono gli alleati ed iniziai ad avere contatto con sigarette vere. Avevo solo undici anni e gia fumavo di nascosto; guai se lo avessero saputo i miei genitori.
    Tale maledetto vizio mi condizionò pesantemente la gioventù e il seguito di buona parte della mia esistenza. La Domenica,molti amichetti miei degli anni ‘quaranta che non fumavano ,si spaziavano a comprarsi dolcetti, gelati e di andare a cinema. Io, invece, pur avendo dovuto lavorare tutta la settimana, quella piccola “mazzetta domenicale” che mi rilasciavano i genitori, la usavo per comprarmi le sigarette.
    Ho fumato alacramente fino a venti anni fa, avevo ragiunto ormai ai ben quattro pacchetti di sigarette al giorno.
    E fu proprio in un giorno del lontano ‘Novanta che, all’improvviso , decisi di smettere di fumare.Fu un immane sacrificio che mi tenne nervoso per alcuni mesi per via della dipendenza. Ma fui testardo come un mulo e resistetti alla continua tentazione. Per passare il tempo mi misi addirittura a crearmi una bellima maglia all’uncinetto ed una rete per pescare. Oggi sono felice di averci riuscito . A chi fuma auguro tutta la forza per poter smettere di fumare: Se ci riuscirete starete meglio con la salute ed anche con la …tasca.
    Cordialità

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