Prefetti da abolire?

Rita Occidente Lupo

Sì o no. Il 50% degl’Italiani, favorevole all’abolizione del ruolo istituzionale prefettizio, mentre il 35%, esprime diniego. Contro un 3% d’indifferenti. Eppure un compito delicato quello svolto dai Prefetti, a capo degli Uffici territoriali del governo. Massime autorità provinciali, per pubblica sicurezza, garanti di coesione tra Questure e Forze di Polizia, secondo linee dettate dal Viminale, coordinano Protezione Civile, organizzazione elettorale, gestione dei contenziosi sul codice della strada (multe, patenti sequestrate, ricorsi, eccetera). Recentemente, anche supervisori degli Osservatori sul credito, voluti dal ministro Tremonti, d’accordo con Maroni, quando le banche non prestano più denaro alle imprese. Dopo gli sportelli polifunzionali sull’immigrazione ed il controllo sulle amministrazioni comunali: con la capacità decisionale di commissariamento, cautelativo in caso d’infiltrazioni malavitose. Ed ancora, ogni querelle che rischi di degenerare, alterando la serenità civica. In tema di sicurezza, il Prefetto tirato in ballo, dalla sua comoda poltrona vellutata: istituzionalizzata. Recentemente, anche in tali amministrazioni periferiche, la scure dai tagli. Se tutte le prefetture italiane fossero liquidate e licenziato l’intero staff dei quasi 1. 800 funzionari, lo Stato risparmierebbe una somma pari al 4% del bilancio della provincia di Bergamo, per un totale di 14 milioni€. Dopo il recente scatto, la stasi, il blocco delle carriere. In chiave di tagli alla spesa pubblica, di razionalizzazione degli enti, da più parti le Province, esaminate come enti inutili. In tale ottica, cannocchiale allungato sulle Prefetture, che rimandano un’icona napoleonica per molti, facilmente soppiantabile negli  spaccati di sicurezza contemporanei.  Eppure le carriere interne, non facilmente gestibili. La mobilità, propria del personale interno alle Questure ed agli Uffici di Governo, come alle Forze Militari, rende arduo spesso il lavoro. Su e giù per il Paese, al di là degli anta, soggetti a promozioni e spostamenti non facilmente metabolizzabili. Specialmente quando si hanno nuclei familiari con prole. All’Ufficio di Governo salernitano,  il Prefetto Sabatino Marchione, insediatosi a fine estate da Terni, affiancato da 1 vicario, a capo di uno staff costituito da 7 vice prefetti aggiunti, 1 capo di gabinetto e 4 vice prefetti. L’intero team sottoposto a promozioni…ed a spostamenti di sede, il che, francamente, non sempre facile da vivere!