Roma: Associazione Dossetti Sanità a convegno

Le Industrie farmaceutiche, il piano di risanamento delle Regioni, la Legge Finanziaria e la Salute dei pazienti, attualità e prospettive giovedì,  8 luglio 2010  – ore 8.30 – 14.00, presso la Camera dei Deputati a Palazzo Marini – Sala della Mercede in Via della Mercede, 55 – Roma. Alla luce dell’attuale congiuntura in cui si trova il nostro paese, l’Associazione “Giuseppe Dossetti. i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti”(www.dossetti.it) , ritiene di fondamentale importanza organizzare un momento di confronto che non si configuri come un semplice atto di rimostranza e di dissenso, ma che possa essere utile a rimodulare le linee guida del modello di sviluppo e di distribuzione del benessere tracciate nella manovra finanziaria che sta per essere varata. A tal fine, secondo il consueto metodo propositivo che contraddistingue le nostre iniziative, è stato elaborato, di concerto con i rappresentanti delle diverse articolazioni economiche, istituzionali e sociali del settore esaminato un primo documento di lavoro, derivante dai numerosi, preziosi, contributi pervenutici. Esso costituirà la base programmatica sulla quale verrà redatto lo statement che sarà presentato alla stampa alla chiusura dei lavori, nonché ai rappresentati del Parlamento. Considerando l’importanza del tema dibattuto, che coinvolge ognuno di noi, senza alcuna eccezione, auspichiamo di poter contare su una considerevole presenza degli organi di stampa, che alla conclusione dei lavori potranno ritirare copia dello statement per opportuna divulgazione. Il Decreto Legge attualmente all’esame del Parlamento, si basa sulla congiuntura economica negativa del Paese e cerca di porre rimedio alla recessione del 2008-09, che ha registrato un calo del PIL pari a -6,3% e che ha visto un deterioramento dei saldi e l’aumento del debito pubblico, pari a 118,2% del PIL nell’anno in corso. Tuttavia la manovra si concentra sulla correzione dell’indebitamento netto, assorbendo la maggior parte delle risorse: 73% nel 2011, 94% nel 2012 e 97% nel 2013 e basa le proprie maggiori entrate, sulle previsioni del recupero dell’evasione fiscale, pari al 79% nel 2011, sulla riduzione dei trasferimenti agli enti territoriali. Una misura quindi emergenziale dalla quale però ci si aspettava di costruire prospettive e stabilità nella consapevolezza che tutti gli attori coinvolti si assumessero le proprie responsabilità. Se alla parola “tagli” non si associa “futuro”, l’unico risultato che si ottiene è staticità, e se questo appare grave per molti settori, diviene drammatico per il comparto sanitario e per le industrie farmaceutiche. Sono a rischio i servizi per i malati a partire dai fondi appena stanziati con la legge 38 sulle cure palliative, ma anche il futuro dell’industria farmaceutica. L’articolo 11, così come formulato non sigla un patto di crescita con le aziende, anche a fronte di una spesa onerosa, ma crea addirittura le premesse per far crescere le aziende estere a scapito di quelle locali, disincentiva la ricerca, rinnega il Patto per la Salute, almeno così come nella prima stesura del decreto-legge e al momento in cui si scrive. In particolare la riforma del sistema di rimborso degli off patent, nei termini previsti dal Governo, produrrebbe infatti un grave depauperamento dell’intero comparto farmaceutico sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo. Il provvedimento creerebbe un sistema per il quale le imprese farmaceutiche operanti in Italia non riuscirebbero a competere ad armi pari con quella concorrenza estera che spesso opera in assenza di regole rigorose in aree delicate quali la tutela dei diritti dei lavoratori, gli standard qualitativi e i controlli. Questo impedirebbe di confermare e consolidare gli investimenti in Ricerca e produzione nel nostro Paese. Diverse aziende si troverebbero costrette a trasferire le proprie produzioni verso le Economie emergenti, appetibili sia da un punto di vista economico sia dal punto di vista produttivo. La fuga degli investimenti verso l’estero avrebbe, poi, anche gravi ricadute dal punto di vista  occupazionale all’interno del settore farmaceutico italiano che conta circa 67.000 addetti, tra i più qualificati nel panorama industriale (per il 61% laureati e 31% diplomati) e circa 6000 addetti alla R&S e un indotto di altre 60.000 unità. Ad essere colpito sarebbe soprattutto il settore manifatturiero farmaceutico con i suoi 15000 addetti, per il quale la produzione di off-patent destinati al mercato interno rappresenta oltre il 60% dei volumi. Nell’ultimo decennio il comparto farmaceutico italiano è stato già duramente colpito. Dal 2001 infatti la spesa farmaceutica convenzionata è diminuita del 2,4%, mentre le altre voci di spesa sanitaria, che rappresentano l’84% del totale, sono aumentate del 54,6%. Questo, in un quadro che vede la spesa farmaceutica pro-capite in Italia più bassa che in altri Paesi europei, con 188,5 euro contro i 265,6 euro della media Ue.