Fontana rossa!
La fontana più rinomata del mondo, al centro di tintori del caso. Quella di Trevi, in Capitale, vanto dell’Urbe. Testimonial d’un superbo barocco, intrecciato ad echi settecenteschi, prediletta anche dal set. Non a caso Fellini la scelse per “La dolce vita”, facendo tuffare l’Ekberg nella vasca. Visitata da grandi e piccini, in ogni ora del giorno, addirittura venduti i suoi diritti d’autore: gli scatti per immortalarla, nel famoso Totò truffa. Qualche anno fa, un sedicente futurista, ne colorò generosamente le acque di rosso. Da qualche giorno, il gesto reiterato. Uno sconosciuto, poco dopo le 19,00, ha gettato una bottiglia piena di colore rosso alla nitro: solidificatosi alle pareti in marmo di Carrara del bordo, alle pietre in travertino ed in parte sull’acqua, allerta generale. Fortunatamente il danno all’opera d’arte, contenuto dal tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine. Celeri le operazioni di ripulitura, sotto gli occhi di centinaia di turisti curiosi. Pompieri sub, con un gran da fare, per esorcizzare danni ingenti. Perché la Fontana continui ad esser presa d’assalto, una brutta storia. Un vero e proprio attentato al cuore dell’arte, alla storicità d’una Capitale, che manda in giro nel mondo, le sue vestigia storiche. E la Fontana appartiene ad una tradizione capitolina ben solidificata.