Salerno: giornata nazionale contro la manovra economica
La profondità e la dimensione strutturale dell’attacco al pubblico impiego è ormai evidente. Come dimostra la vicenda FIAT, siamo di fronte ad una strategia articolata che si allarga al lavoro privato per ridisegnare modello sociale, rapporti sociali, relazioni sindacali e rapporti di produzione nel paese. L’Organizzazione Sindacale USB si mobilità contro la manovra massacro e depressione di Tremonti, contro le riforme del Governo Berlusconi, contro i sindacati complici che plaudono e legittimano i sacrifici a lavoratori e pensionati, contro lo smantellamento delle Amministrazioni e dei Servizi Pubblici: Università – Scuola -Sanità – Ricerca – Ministeri – INPS – INAIL – INPDAP – Giustizia – Enti Locali – Agenzie Fiscali. Contro l’esproprio di salario, occupazione, beni comuni, diritti e dignità, contro i tagli e i mancati investimenti, contro la politica elitaria della precarietà, povertà, ignoranza, insicurezza e disoccupazione di massa, contro lo smantellamento dello stato sociale, contro corrotti, corruttori, speculatori, evasori e criminali di stato: sfiducia al governo e tutti a casa.“L’Unione Sindacale di Base si mobilita per unire le lotte e contrastare l’attacco al mondo del lavoro, del non lavoro e del welfare” – afferma Ignazio De Rosa della direzione provinciale USB di Salerno. “La manovra economica, che da una parte colpisce pesantemente le condizioni di lavoro, l’occupazione ed il salario dei lavoratori pubblici, con conseguenze su quantità e qualità dei servizi ai cittadini che nei prossimi mesi saranno sempre più evidenti, dall’altra aggrava la situazione dei pensionati e di chi dovrà andarci nei prossimi anni. Una manovra che diventerà ancor più pesante per gli italiani quando, nel prossimo autunno ad essa si aggiungeranno nuovi sacrifici previsti con la nuova legge finanziaria e si metterà mano al diritto di sciopero, allo statuto dei lavoratori ed al diritto del lavoro” – continua De Rosa. “L’Unione Sindacale di Base da mesi denuncia che la crisi sta colpendo principalmente i lavoratori, i pensionati, i precari ed i disoccupati e che i Governi, in Grecia come nel resto d’Europa, stanno tutelando esclusivamente gli interessi di banche ed aziende. Mentre i lavoratori sono alla disperazione, c’è ancora chi riempie le proprie tasche e continua ad arricchirsi, chi specula e chi, impunito, non paga le tasse da decenni” – conclude il dirigente USB. Basta sacrifici: paghi chi non ha mai pagato– la crisi va pagata da chi l’ha provocata