Salerno: Torrione, disagi per mancato recapito corrispondenza
Martedì ultimo scorso, dopo circa venti giorni, in Via Abella Salernitana è stata recapitata la corrispondenza. Da allora, la consegna della corrispondenza è di nuovo sospesa. Tale situazione, comporta notevoli disagi in quanto, come è noto, le Poste Italiane hanno assunto la decisione di timbrare solo la corrispondenza registrata ( raccomandate, assicurate e atti giudiziari), ma non la corrispondenza ordinaria sia in arrivo che in partenza. La decisione di non timbrare la corrispondenza ordinaria, legittima, ma discutibile, visto che nessuna legge impone di non farlo, ha reso la vita difficile ai cittadini italiani. Infatti, non è difficile immaginare, se una bollette dell’energia elettrica, del gas, dell’acqua, del telefono o una rata di un prestito, di un mutuo, di una polizza assicurativa, venga recapitata al cliente in ritardo, oltre alla scadenza prevista per il pagamento. L’utente, senza quel timbro “fa fede la data del timbro postale” che attesta, la data del ricevimento, si ritrova senza alcun elemento per poter provare che, la colpa del ritardo con cui pagherà il debito non è sua. A tal punto, l’utente vede addebitarsi gli interessi di mora per non aver rispettato la scadenza. Tra i motivi di tale decisione, secondo alcuni funzionari delle poste è che “ l’abolizione della timbratura si è resa necessaria, in quanto le moderne procedure automatizzante per lo smaltimento della corrispondenza, che permettono alla stessa di essere già smistata per luogo di destinazione, con la timbratura subirebbero un rallentamento nel servizio di recapito”. Secondo altri, la motivazione è l’adeguamento a direttive europee che non prevedono la timbratura. Quale è quindi la verità ? Una cosa solo è certa, chi paga, indipendentemente dalle motivazioni che ha determinato tale provvedimento è il cittadino. Il servizio postale, per certi aspetti è migliorato ma il nodo del mancato timbro postale sulla corrispondenza resta insoluto: inutile nasconderlo, il ritardato recapito è fonte di notevoli disagi e nel contempo di numerose controversie. Come può difendersi il cittadino in tali situazioni? In caso di addebito di interessi di mora può ricorrere alla conciliazione ma, l’esito non sempre è favorevole, può richiedere l’addebito delle utenze sul conto corrente o in prossimità della scadenza telefonare ai call center delle società emettenti delle bollette e farsi comunicare gli estremi delle stesse (numero, data, importo, scadenza) e pagare a mezzo bollettino postale non premarcato oppure, richiedere al postino (che può rifiutarsi) di farsi apporre sulla busta una attestazione della data di consegna della bolletta al fine di poter richiedere alla società erogatrice un differimento del pagamento e quindi la cancellazione degli interessi di mora. L’utente, comunque ha il diritto di conoscere le date d’invio e di arrivo della corrispondenza al fine di poter risalire al responsabile del disguido – posta o emittente della fattura. In conclusione, la decisione di non timbrare la corrispondenza ordinaria penalizza fortemente i cittadini ed incrementa, gli introiti delle poste italiane, in quanto in caso di controversie, tutta la corrispondenza avviene a mezzo raccomandate AR che comportano una spesa ulteriore di euro 3,40 cadauna. Il consumatore, oltre al danno riceve anche la beffa per colpe non addebitabili allo stesso. Qualora, i vertici delle Poste Italiane, non rivedano le loro decisioni sia per quanto attiene la timbratura della corrispondenza sia il recapito della stessa, il cittadino, possono decidere di utilizzare anziché, il servizio postale pubblico quello privato che è in forte espansione e non sembra creare al momenti i disservizi causati dalle Poste Italiane. Per concludere, la mia rata del mutuo casa scadente il 5 luglio, spedita nel mese di giugno mi è stata recapitata il 13 luglio ovvero 8 giorni dopo la scadenza considerato che sulla busta non è riportato alcun timbro con la data dell’effettiva consegna, saranno addebitati gli interessi di mora per una colpa non imputabile alla mia volontà.
E’ vero che il servizio onlaine ha reso immediata la possibilità di trasmissione di notizie e di comunicazione varie, ma il piacere di leggere la posta attraverso la corrispondenza epistolare mi caricava di ansie e curiosità. Ora,la mia cassetta postale “piange di solitudine”…, è quasi sempre vuota. Mi sono sempre meravigliata di non ricevere più una fitta corrispondenza, giustificando il super lavoro, per non dire altro, dei dipendenti delle poste Italiane, cioè la faticosa manovra nell’opera di smistamento. Forse, per la differenziata!
Ma, vi assicuro l’unica corrispondenza che arriva puntualmente è quella del nesso comunale: raccomandata a mano, e lì non puoi ricorrere a false giustificazioni.
E’ una vergogna, assolutamente dobbiamo mobilitarci per il disservizio, perchè noi cittadini abbiamo il diritto di ricevere qualunque corrispondenza, soprattutto se trattasi di pagamenti vari.
Gli accrediti sono costosi, li puoi veirficare solo quando hai già pagato il debito, ma anche le file interminabili che si fanno nelle varie filiali sono un vero e proprio calvario. Sei la 181ma persona in attesa del tuo turno…, spessissimo leggi sui display e ti viene voglia di strappare tutto! Abito anch’io a torrione.
E dal 7 Settembre 2010 che aspetto la posta,gli altri postini vanno a consegnare,e me no,non so cosa fare?