Viver di ricordi, più che di rimpianti!
C’è chi sostiene che sia preferibile viver di ricordi, più che di rimpianti. Ma quando sono piacevoli, trastullano la fantasia. Contrariamente a quelli legati ad eventi spiacevoli, a sensazioni di panico, a momenti di sofferenza. Spesso la mente tenta di rimuovere ciò che può crearle ancora dolore. Recente la scoperta di una ‘ragnatela’ molecolare, attorcigliata intorno ai neuroni dell’amigdala, centro della paura. Un enzima, autore dello ‘scioglimento’ di tale ‘ragnatela’: in età infantile, data la plasticità della scatola cranica, più agevole cancellare i ricordi spiacevoli. Nell’amigdala, annidate tutte le nostre paure più profonde. La formazione della rete perineurale, nel cervello adulto, impedirebbe la rimozione, rendendo l’amigdala inaccessibile. Ma si potrebbe rendere nuovamente più malleabile anche il cervello adulto, eseguendo esercizi di rimozione traumatica. Da tale studio, meccanismi potenzialmente applicabili su chi soffre di stress post-traumatico o fobie. Il che, nei tempi moderni, davvero ha del sorprendente. Un po’ perché tutti a caccia d’antidoti per fronteggiare pericoli e stress, legati soprattutto a determinati contesti, un po’ perché la qualità della vita odierna, non esenta da colpi di coda, che richiedono spesso una buona dose di temerarietà.
Per la Psicologia: e’ bello avere molti ricordi; è molto triste vivere di ricordi!
Aurelio
Oh! Mia amabile Direttrice! I suoi articoli di fondo sono sempre ricchi di contenuto , e mi fanno ricordare, chissà, quali dolori e quali passaggi esistenziali che hanno umanamente sconvolto e sviato il corso della mia vita, sempre nel peggio e mai per migliorarla. Tuttovia, sono più che contento di essermi comportato, in ogni attimo, con estrema coscienza, senza mai, lontanamente, attendere il male di qualcuno. Mi si è più volte detto che la mia storia sia degna di essere ricordata in una pellicola cinematografica; troppo, ma troppo inusitata.
Ma tornando un pochino indietro , mi va di raccontarle un episodio che , fra l’altro, ha cambiato il corso della mia esistenza, ma devo affermare che, per quanto io voglia bene Iddio, ho agito sempre secondo la mia scrupolosa coscienza, e ripeterei le mie azioni in qualsiasi momento nel corso della mia vita.:
Lavoravo in un notissimo ristorante di New York in qualità di cameriere il cui locale era denominato:”Albert French Restaurant”.
Il proprietario era Slavo, ed era anche presidente di tutti i bar e ristoranti della città.
A quell’epoca era sorta una lunga disputa sulle licenze dei liquori con il Governatore Rockfellar. Il proprietario che era appunto rappresentante della categoria, avendo saputo che avevo macchinari fotografici, egli e il direttore del del Giornale “Eagle”di Brooklyn mi pregarono di andare con loro di notte a fotografare i manifesti comparsi e di svillupparne le negative su positive di misura A4.Le foto risultaro ben nitide e leggibili, tanto è vero che il Direttore del giornale mi propose di lavorare per il giornale in qualitè di “Free lance”, ma , per motivi miei , rifiutai.
In quel ristorante vi lavoravano una trentina di camerieri, e devo dire , senza ombra di presunzione, che ero considerato il migliore, anche perchè avevo acquisito esperienza in decine di altri locali di lusso. Insomma, ero voluto anche bene e distinto da altri camerieri.
Capitò, un giorno, che due fratelli emiliani, anch’essi camerieri, vennero licenziati per un banale motivo. Io , per difenderli, minacciai di licenziarmi anch’io se quei due miei connazionali venivano cacciati via. Il proprietario, anche se mi stimava, non volle darmi ascolto e, per consequenza, mi licenziai.
Quell’atto umano e di solidarietà lo sto ancora pagando a caro prezzo perchè, d’allora, tutto mi è andato male. Ora ho 78 anni, ma sono comunque fiero di essermi comportato in quel modo, anche se la mia vita ha dovuto, in seguito, pagare un prezzo altissimo. E mi fermo quì col racconto dicendo che, l’esistenza umana deve avere anche dei valori, altrimenti la vita stessa la si è vissuta inutilmente. Allora, cosa dire, sono sempre affranto e mortificato quando capitano delle incomprensioni che, come sempre, mi amareggiano immensamente,vestendomi nei panni di chi le subisce.
La nostra cara Direttrice , di cuore nobile, e di eccelsi valori umani e sociali che la distinguono, spero non me ne voglia se sono fatto così,.
Un caloroso e sincero saluto da un lettore affettuoso che cerca solo fratellanza.